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La maggioranza ha approvato gli emendamenti che smontano il Reddito di cittadinanza

Questa notte, dopo una settimana di lavori a singhiozzo, è terminato l’esame in commissione della legge di bilancio. Sono stati approvati dall’organo della Camera diversi emendamenti di maggioranza, tra cui quelli che accelerano lo smantellamento del Reddito di cittadinanza, obiettivo più volte dichiarato dal governo Meloni. È passato così l’emendamento presentato dal gruppo “Noi moderati” che farà perdere il reddito anche in caso di rifiuto di una offerta di lavoro non congrua, ovvero con stipendio esiguo o con luogo dell’impiego distante oltre 8o chilometri dalla propria abitazione. Approvato anche un emendamento che, per i giovani tra 18 e 29 anni, condiziona l’erogazione del sussidio al completamento del ciclo di studi.

Si ricorda che per “offerta congrua” si intendeva la proposta di un’occupazione compatibile con le proprie capacità e competenze, che prevedesse una retribuzione superiore del 20% rispetto all’assegno e che si svolgesse a una distanza entro 80 km dalla residenza o raggiungibile entro 100 minuti con il trasporto pubblico.

La discussione della legge di bilancio, modificata dagli emendamenti approvati in commissione, è prevista domani 22 dicembre alle ore 8 a Montecitorio, con il voto di fiducia atteso per venerdì. La questione di fiducia, invocata per far fronte ai tempi stretti, precluderà ai deputati la possibilità di discutere ulteriori modifiche. Il classico “prendere o lasciare” che da ormai un decennio potenzia le prerogative del governo a discapito del Parlamento.

[di Salvatore Toscano]