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Violata la privacy dei medici non vaccinati: multa di 100mila euro per il Veneto

Il Garante per la Privacy ha condannato la Regione Veneto a pagare una multa da 100mila euro per aver violato la privacy dei sanitari non vaccinati. Nel 2021, in piena campagna vaccinale, la giunta regionale guidata dal presidente Luca Zaia ha fornito ai medici del lavoro l’elenco dei circa 60mila sanitari renitenti all’iniezione, in modo che questi potessero intervenire per fare “opera di convincimento”. Una modalità che il Garante ha ritenuto lesiva della privacy degli operatori in quanto «ha dato luogo a una comunicazione di dati personali non prevista dalla legge». Nel frattempo, la Regione Veneto ha annunciato di aver scelto la via del ricorso.

Non si spengono le polemiche sulla gestione della pandemia da Covid-19 da parte delle autorità italiane. Il dibattito era tornato al centro della discussione pubblica in attesa della decisione [1] della Corte Costituzionale, che ha ritenuto legittimo l’obbligo vaccinale introdotto dal governo Draghi. A qualche settimana di distanza, il Garante per la Privacy, dopo aver ricostruito l’iter della vicenda iniziata nell’aprile 2021, ha condannato la Regione Veneto per aver operato al di fuori della legge. «In alternativa alla diffusione degli elenchi dei non vaccinati si sarebbero potute attuare campagne di informazione e sensibilizzazione del personale presso le singole aziende sanitarie, se del caso con l’ausilio dei medici competenti, senza tuttavia ricorrere alla comunicazione di dati personali, non prevista dalla legge», ha dichiarato l’autorità che protegge i dati personali dei cittadini.

[di Salvatore Toscano]