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Germania, decine di arresti nella notte: “pianificavano un colpo di stato”

Notte movimentata in Germania, e non solo. Il Militärischer Abschirmdienst, MAD, che è il Servizio di controspionaggio militare tedesco ha riferito che 25 arresti sono stati condotti negli stati tedeschi di Baden-Wuerttemberg, Baviera, Berlino, Assia, Bassa Sassonia, Sassonia, Turingia, ma anche in Austria e in Italia, in riferimento ad un presunto tentativo di colpo di Stato da parte di un’organizzazione al cui vertice vi sarebbero stati un principe di una famiglia dell’aristocrazia tedesca, un ex alto ufficiale di un’unità speciale delle Bundeswehr (le forze armate) e una giudice che è stata anche eletta parlamentare.

L’operazione è stata condotta con 3.000 agenti di polizia che hanno perquisito più di 130 case in tutta la Germania mentre l’unità antiterrorismo GSG9 ha setacciato una proprietà del comando delle forze speciali (KSK), nella base militare Graf-Zeppelin, a Calw, alla ricerca di un membro delle forze speciali Bundeswehr. Alla fine dell’operazione condotta nella notte, sono stati 25 gli arresti anche se sono state identificate 52 persone sospettate di far parte dell’organizzazione. Molti di questi sarebbero appartenenti al movimento estremista Reichsbürger (Cittadini del Reich) e della banda chiamata United Patriots, i quali non riconoscono lo Stato tedesco attuale come entità legale.

Secondo le indagini effettuate, l’organizzazione sarebbe composta da due segmenti: la parte politica e la parte militare. La prima avrebbe fatto capo [1] all’aristocratico tedesco chiamato principe Heinrich XIII, discendente di un’antica famiglia aristocratica conosciuta come la Casa di Reuss, che governò parti del moderno stato orientale della Turingia fino al 1918. L’ala militare era invece capeggiata da Rüdiger von P., ex alto ufficiale della Bundeswehr. Come riporta [2] il quotidiano tedesco Die Zeit, il “principe” era già stato scelto come possibile nuovo capo di stato. Paul G., René R., Melanie R. e Ruth L. avrebbero dovuto assumere incarichi di gabinetto e di ministero. Secondo il procuratore federale, il ministero della Giustizia era previsto fosse affidato alla giudice Birgit Malsack-Winkemann, 58 anni, parlamentare dell’AfD (Alternative für Deutschland) dal 2013 al 2021.

Secondo quanto riportato dagli inquirenti, all’interno dell’organizzazione c’erano ancora opinioni diverse circa il giorno fatidico in cui far partire il colpo di Stato. A quanto sembra, un blackout causato da impulsi elettromagnetici avrebbe dovuto essere lo scenario entro cui operare il golpe. Infatti, giorni di mancanza di elettricità avrebbero dovuto far sorgere nella popolazione quel sentimento necessario ad unirsi al rovesciamento del Governo una volta che i congiurati avessero iniziato il colpo di Stato stesso. Gli inquirenti si sono messi sulle tracce della rete nell’aprile di quest’anno quando hanno perquisito Peter W., ex paracadutista della Bundeswehr, il quale in un’intervista di qualche anno fa ebbe ad affermare: «Anche un blackout per pochi giorni potrebbe far crollare l’ordine pubblico nelle città». Peter W. era sospettato di aver sottratto e nascosto armi e altro materiale militare quando era in servizio. Rüdiger von P., ex tenente colonnello del battaglione paracadutisti 251 a Calw – una truppa di paracadutisti d’élite, da cui è emerso lo Special Forces Command (KSK) nel 1996 – è accusato dalla procura federale di essere il capo dell’ala militare dell’organizzazione. Secondo il Militärischer Abschirmdienst (MAD), gli sforzi [3] maggiori dell’ala militare dell’organizzazione, oltre al reperimento del materiale necessario e all’addestramento, erano atti al reclutamento di membri dell’esercito e degli ufficiali di polizia. Secondo l’ufficio del procuratore federale, Rüdiger von P. avrebbe istituito un gruppo dirigente formato da otto persone che «tra le altre cose è responsabile del reclutamento di nuovi membri, dell’approvvigionamento di armi e di altre attrezzature, della creazione di una struttura di comunicazione e informatica sicura, condurre esercitazioni di tiro e la costituzione delle cosiddette società di sicurezza nazionale, cioè gruppi paramilitari armati».

[di Michele Manfrin]