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L’Italia nazionalizza la raffineria russa Lukoil per salvarsi dalle sanzioni

La raffineria Isab di Priolo, di proprietà della compagnia russa Lukoil, è stata nazionalizzata dal Governo guidato da Giorgia Meloni, assicurando la continuità produttiva degli impianti. Il governo mira infatti a evitare la chiusura dell’impianto, di proprietà dell’azienda russa Lukoil, per via dell’imminente embargo sul petrolio russo che scatterà il 6 dicembre. Il Consiglio dei Ministri, tramite un decreto legge, ha fatto leva sul golden power e coinvolge Invitalia per la «tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici». La raffineria siciliana sarà gestita da un commissario straordinario finché non sarà trovato un acquirente. Dunque, il governo ha solo temporaneamente nazionalizzato la compagnia Lukoil in attesa che venga venduta ad una nuova proprietà. Un gruppo statunitense starebbe trattando [1] per l’acquisto.

Col decreto viene disciplinato il settore «degli idrocarburi in considerazione del carattere emergenziale assunto dalla crisi energetica, ove vengano in rilievo imminenti rischi di continuità produttiva idonei a recare pregiudizi all’interesse nazionale, conseguenti a sanzioni imposte nell’ambito dei rapporti internazionali tra Stati, al fine di garantire, con ogni mezzo, la sicurezza degli approvvigionamenti, nonché il mantenimento, la sicurezza e la operatività delle reti e degli impianti e quindi la continuità produttiva». Le procedure di amministrazione temporanea con l’intervento d’ufficio del governo avvengono «con decreto interministeriale del Mimit di concerto con Mef e Mase, in caso di grave e imminente pericolo di pregiudizio all’interesse nazionale alla sicurezza nell’approvvigionamento energetico». Viene così nominato un commissario ministeriale che può avvalersi anche di società a controllo pubblico operante nel medesimo settore e senza pregiudizio della disciplina in tema di concorrenza; Eni è certamente la candidata principale a svolgere questo ruolo. La nazionalizzazione operata dal governo è disposta per un periodo di 12 mesi, prorogabile una solo volta di ulteriori 12 mesi.

L’articolo 2 del decreto reca misure economiche connesse al golden power con cui «si determinano le procedure con le quali vengono attivate misure di sostegno della capitalizzazione dell’impresa idonee a consentire un rafforzamento patrimoniale ai fini dell’accesso agli interventi erogati dal patrimonio destinato (Cdp) e al Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione della attività di impresa (Invitalia) nonché ai contratti di sviluppo e agli accordi per l’innovazione (Mimit)».

Un gruppo di private equity statunitense sta trattando l’acquisto della raffineria di petrolio siciliana Crossbridge Energy Partners sta infatti negoziando un accordo con Lukoil che valuterebbe la raffineria Isab tra 1 e 1,5 miliardi di euro. Il commerciante di materie prime globale Vitol aiuterebbe a finanziare un accordo per cui riceverebbe un accordo di fornitura. Lo Stato italiano potrebbe comunque conservare una piccola quota della raffineria Isab, responsabile della produzione del 22% di carburante in Italia.

[di Michele Manfrin]