martedì 19 Marzo 2024

L’altro Mondiale: cronache, aneddoti e assurdità da Qatar ’22

Benvenute e benvenuti alla seconda puntata de l’altro mondiale, scusate il ritardo, ma le cose serie hanno preso il sopravvento e, dato che qui si parla di frivolezze, calcio e costume, vi abbiamo fatto aspettare qualche giorno in più. Così nel frattempo c’è stata la partita più carica di significato di Qatar 2022, Iran-Stati Uniti, valevole per l’accesso agli ottavi di finale della Coppa del mondo. Una partita che, assai sobriamente, in entrambi i Paesi era stata dipinta come la sfida del bene contro il male, ma ad addendi invertiti. Ha vinto il male.

Il Qatar invece è uscito dalla competizione perdendo la terza partita consecutiva contro l’Olanda. Dimostrandosi, senza ombra di dubbio, la squadra meno preparata tra tutte le 32 partecipanti al torneo. Sintomo che nello sport, e ogni tanto anche nella vita, i soldi non bastano. Che i soldi non bastassero probabilmente l’hanno pensato anche i membri del CDA (Consiglio d’Amministrazione) di una nota squadra italiana, innominabile, che lunedì hanno dato in blocco le dimissioni. Scelta arrivata per tutta una serie di nobili motivi come: indagini della GdF, bilanci in rosso, plusvalenze illecite e altre cose del genere. Il tutto nello stesso momento in cui, il principale responsabile involontario di parte di quel buco se ne stava a vivacchiare in Qatar. Cristiano Ronaldo, mister 500 milioni, forse è stato pagato con una parte in nero, come un idraulico qualunque (non me ne voglia la categoria). La questione dei bilanci in rosso nel mondo del calcio, non è pero un problema solo italiano. Una delle maggiori squadre a livello europeo avrebbe infatti un debito di 1,3 miliari di euro. I potenti del mondo han dato via a delle guerre per molto meno, va ricordato.

Tornando ai mondiali, la Cerimonia di apertura di Qatar 2022 è stata lunga e a tratti noiosa, cercherò di sintetizzarvela: Morgan Freeman, balli e danze, presentazione della mascotte, immagini di repertorio dello sceicco che gioca a pallone su un campo di sabbia e roccia. Nota di spicco la presenza degli sbandieratori del Palio di Faenza, che spero abbiano preteso un cachet milionario. Nota dolente invece l’artista K-Pop di cui non ricordo il nome. La musica è un altra cosa, K-pop non era una marca di cereali? Poi c’è stato tanto calcio giocato, di cui non parleremo quasi per nulla, concentrandoci invece su quello che è successo fuori dal campo. Diverse nazionali europee hanno intentato proteste sulla questione dei diritti. Proteste durate quanto un gatto in tangenziale, e che si sono concluse con un nulla di fatto. Tra le nazionali più attive la Germania, il cui capitano sarebbe voluto scendere in campo con una fascia arcobaleno. La FIFA si oppone: i messaggi politici in Qatar non sono ammessi. Insorgono la Federazione calcio tedesca e il Governo, che dichiarano il totale appoggio alla loro nazionale. Come se il calcio a questi livelli non fosse anche politica. Insomma tutta sta storia di tensione, buona solo per le telecamere, si conclude con il governo tedesco che solo qualche giorno dopo sigla un bell’accordo per le forniture di gas con il Qatar. Avrete forse già capito, la squadra favorita a vincere la coppa del mondo è l’ipocrisia. Migliaia di morti e violazioni dei diritti umani, sono cose note, che andrebbero difese sempre e non solo per la trentina di giorni che dura una competizione sportiva. Perché i costi umani di questi mondiali erano ben noti già da prima.

Cambiando argomento per alleggerire le cose, il mondiale ci è stato gentilmente offerto (con i soldi che paghiamo del canone) dalla Radiotelevisione italiana. Tutte le partite in chiaro su RAI1 e RAI2 e programmi di contorno sulla competizione. Il tutto alla modica spesa di 200 e passa milioni, stando alle voci di corridoio. Pareri contrastanti sulle telecronache, in particolare quella di Daniele Adani, considerato da molti poco professionale e insopportabile. Personalmente invece ho apprezzato la passione con cui Adani ha commentato le partite e anche i numerosi aneddoti e i richiami al calcio sudamericano. Che potevano essere anche cavolate inventate di sana pianta, ma che comunque avevano una nota romantica. Molto bravo e professionale anche Andrea Stramaccioni, che a un gol dell’Iran al novantesimo minuto ha esultato senza esitazione in diretta nazionale. Perché si sa i telecronisti a meno che non giochi l’Italia devono essere centristi. Un plauso anche al resto della troupe RAI, che va detto ha fatto un ottimo lavoro investigativo. Grazie ad uno di loro sappiamo infatti che la birra in Qatar costa 12 euro e che probabilmente è pure annacquata. Non è un mondiale per poveri.

Per il momento ha funzionato perfettamente il sistema di sicurezza messo in piedi dal paese ospitante. Grazie anche al contingente italiano. Sembra infatti che il sequestro, ad un tifoso messicano, di un binocolo rivelatosi poi borraccia contenente alcolici sia merito nostro. Non domi, i membri del contingente militare azzurro avrebbero inoltre sequestrato, sempre ai tifosi messicani, anche le maschere da lottatori di lucha libre, i sombreri e i baffi finti. Ai tifosi inglesi invece hanno vietato di entrare allo stadio vestiti da cavalieri crociati, si perché ai tifosi inglesi questa cosa piace, e ogni tanto la fanno. Solo che farlo in Qatar non è una grandissima idea, questi vanno in panico per una fascia con la bandiera arcobaleno, se ti beccano vestito da crociato probabile che finisci ai lavori forzati. E in effetti la mano d’opera a basso costo serve sempre, anche perché chi li costruisce gli impianti da sci in mezzo al deserto con 50 gradi all’ombra per le Olimpiadi Invernali del 2034 che puntano ad aggiudicarsi?

[di Enrico Phelipon]

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