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L’Emilia-Romagna autorizza il progetto per il rigassificatore al largo di Ravenna

Il presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario straordinario di governo Stefano Bonaccini ha firmato, nella giornata di ieri, il decreto autorizzativo che da ufficialmente il via libera alla collocazione del rigassificatore al largo di Ravenna. L’impianto, che stazionerà a 8,5 km dalla costa ed entrerà in funzione entro la fine del 2024, processerà circa 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno, l’8% del fabbisogno nazionale (equivalente a circa un sesto delle importazioni dalla Russia). La realizzazione dell’opera è ora affidata a Snam, la quale ha previsto un investimento di circa un miliardo di euro. Immediate le critiche [1] degli ambientalisti, che hanno sottolineato come arrivare all’approvazione di progetti simili in tempi brevissimi (appena 120 giorni) grazie alla possibilità di aggirare iter quali la Valutazione di impatto ambientale (Via) costituisca un serio pericolo di inquinamento dell’ambiente circostante e la messa a repentaglio della sicurezza degli ecosistemi e dell’economia costiera.

La nave rigassificatrice (FSRU), denominata BW Singapore e lunga poco meno di 300 metri, si troverà in corrispondenza di una piattaforma offshore già esistente, di proprietà della Petra Srl. Il decreto siglato ieri prevede che siano predisposte e adeguate le infrastrutture e le opere connesse al funzionamento e alla manutenzione della FSRU e al conseguente trasferimento del gas, che sarà immesso nella Rete Nazionale Gasdotti. Il nuovo metanodotto, che sarà lungo 32 km, sarà interamente compreso nel territorio del Comune. Il presidente Bonaccini sostiene [2] che sia stato svolto «un lavoro meticoloso di analisi del progetto», che ha permesso di individuare «tutti gli interventi necessari a garantire la sicurezza, il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia dell’ecosistema, di mare e di terra, oltre alle mitigazioni necessarie». Si tratta di un’opera, ha proseguito, «che intendiamo fare insieme al Parco eolico e del fotovoltaico più grande in Italia e fra i maggiori in Europa, sempre al largo di Ravenna, perché il futuro, chiusa la fase di transizione ecologica, è nelle energie rinnovabili».

Ad augurarsi una realizzazione altrettanto veloce del Parco eolico è anche il sindaco di Ravenna de Pascale, che ha anche sottolineato come «oltre alle compensazioni e mitigazioni già definite con Snam, chiediamo ovviamente parità di trattamento con il territorio di Piombino», facendo riferimento al Memorandum [3] concordato dal presidente della Regione Toscana Giani e dal governo il quale prevede, come forma di compensazione, interventi per lo sviluppo del territorio e sconti sulle bollette per i cittadini delle aree interessate.

[di Valeria Casolaro]