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Le mirabolanti sparate dei media mainstream sulla salute di Putin

Ormai è un genere letterario che da otto mesi si arricchisce di nuovi dettagli e continui colpi di scena. Dal cancro al narcisismo, dal long Covid al delirio di onnipotenza, dal Parkinson alla pazzia, non c’è praticamente più patologia fisica o psichica che gli “esperti” non abbiano attribuito al presidente russo Vladimir Putin, sistematicamente ripresi dagli organi di stampa mainstream. L’ultimo titolo è di una manciata di giorni fa: «Negli ultimi mesi il leader del Cremlino ha perso 8 chilogrammi, la magrezza e la tosse persistente sono considerate dalle élite come un segno del rapido deterioramento della salute del leader». Una sparata senza fonti diffusa da un canale Telegram intitolato General SVR [1] e prontamente ripresa da diversi media italiani.  

Da Il Tempo [2] a Libero [3], i “professionisti dell’informazione” tornano a speculare sulle condizioni di salute del leader russo senza prove, documenti o conferme ufficiali: “Detto più chiaramente, Vladimir Putin avrebbe il cancro”, scrive Il Tempo che conclude: “Putin finirà con i nervi a pezzi”. Anche Libero [4] è solito riprendere le medesime soffiate: “Le condizioni di salute di Vladimir Putin “stanno deteriorando drasticamente”.

Il Tempo [3] non è nuovo a rilanciare questo genere di pettegolezzi; già ad agosto riportava delle indiscrezioni altrettanto drammatiche e arbitrarie: “Le cure antitumorali di Vladimir Putin sono state prescritte da dottori israeliani, preparati e acquistati in Israele […] in passato tutti i tentativi di ‘importare farmaci sostitutivi’ hanno portato a un deterioramento della salute e quegli esperimenti sono stati abbandonati”. A maggio, Il Giornale [5] pubblicava invece la notizia che Putin sarebbe stato operato “per rimuovere un cancro” e per questo le sue apparizioni dal 17 al 19 maggio, sarebbero stati preregistrate. La fonte? Sempre il canale General SVR.

Fermo restando che non possiamo conoscere le effettive condizioni di salute di Putin, sono anni che circolano rumors mai dimostrati su presunte malattie di cui sarebbe affetto il leader russo, che variano dal cancro a patologie psichiatriche. Ci troviamo dinanzi a una forma di character assassination, alla quale la stampa occidentale sottopone da anni il leader russo (così come ogni altro nemico dell’Occidente), pubblicando scoop infondati, pettegolezzi, bufale [6] grottesche e insinuazioni di ogni genere.

Nel giugno 2021 il tabloid britannico The Sun citando fonti moscovite, aveva pubblicato la notizia [7], poi ripresa da Ansa [8] e da molti altri media italiani, secondo cui Putin avrebbe il morbo di Parkinson e sarebbe vicino alle dimissioni. La notizia era stata smentita e bollata come una “totale assurdità” dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che aveva chiarito che Putin è in «perfetta salute» e non pensa «assolutamente» alle dimissioni. Sempre secondo il tabloid inglese, alcuni osservatori del Cremlino avrebbero notato in un filmato [9] che Putin mostrerebbe alcuni sintomi riconducibili al Parkinson. Da qui il dubbio sulla malattia neurodegenerativa, ripreso anche da molti quotidiani italiani, dal Corriere della Sera [10] a il Messaggero [11], e TV come La7 [12].

Non bastando le e diagnosi a distanza su cancro e Parkinson, allo scoppio del conflitto russo-ucraino i media di massa, nella loro narrazione manichea, propagandistica e superficiale della guerra, hanno deciso di psichiatrizzare il presidente russo delineare il profilo di uno psicopatico: dalla diagnosi di “narcisismo maligno” e paranoia di Recalcati [13] alla sempreverde “follia” dettata da mania di onnipotenza [14].

Nel balletto delle ipotesi, non è mancata nemmeno la teoria che il presidente russo sia affetto da Long Covid [15]. La giornalista scientifica e Premio Pulitzer Laurie Garrett [16] sostiene che Putin potrebbe essere «incapace di ragionare, forse per gli effetti del Long Covid». A rilanciare queste ipotesi è stato Council on Foreign Relations [17], di cui la Garrett è parte: il CFR ha sottolineato che negli ultimi mesi Putin è apparso «spento» e «sfasato» nei comportamenti e nelle dichiarazioni. La Garrett parla anche di «delirio d’onnipotenza»: il presidente russo, mostrerebbe i sintomi della sindrome d’onnipotenza tipicamente associati alla perdita di contatto con la realtà e all’incapacità di soppesare i rischi. E per spiegare questo stato di follia, è stato tirato in ballo il Covid-19. Secondo la giornalista, il cosiddetto brain fog [18] – una sorta di annebbiamento cerebrale associata agli effetti del Long Covid – potrebbe aver compromesso le sue funzioni cognitive. 

Di diversa idea l’analista della sicurezza presso il Beck Institute, Michael A. Horowitz, secondo il quale Putin starebbe giocando a fare il pazzo senza esserlo: «C’è una “teoria del pazzo [13]” nelle relazioni internazionali, che è fondamentalmente quella di apparire intenzionalmente irrazionale, in modo da costringere l’avversario alla cautela. Se questo è ciò che sta facendo Putin, allora è spaventosamente bravo a farlo».

[di Enrica Perucchietti]