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Vaccini Covid: la Procura Europea apre un’indagine sui contratti con Pfizer

La Procura europea ha aperto un’indagine sugli acquisti di vaccini anti-Covid 19 da parte dell’UE. L’avvio dei lavori fa seguito a “un interesse pubblico estremamente elevato”, scrive l’organo in un comunicato senza fornire ulteriori dettagli sulle indagini in corso. Così, Bruxelles torna sotto i riflettori giudiziali a quasi un anno di distanza dallo scandalo [1] che ha coinvolto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla, accusati di aver trattato tramite chiamate e sms una fornitura di 1,8 miliardi di dosi di vaccino anti-Covid. Allora ci fu l’interessamento della mediatrice europea, Emily O’Reilly, ostacolata nei lavori dalla mancata collaborazione di Commissione e Pfizer; adesso, l’interessamento della Procura potrebbe segnare un punto di svolta nella storia che ricostruisce il legame tra l’Unione europea e la multinazionale statunitense.

La Procura europea è un organismo comunitario indipendente incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE, quali frodi, corruzione e riciclaggio. L’organo ha deciso di avviare un’inchiesta per far luce sull’acquisto dei vaccini anti-Covid da parte dell’Unione europea, raccogliendo una sorta di eredità ideologica proveniente dal Mediatore, che da un anno indaga sugli scambi informali lungo l’asse von der Leyen-Bourla. Se l’esito delle indagini del Mediatore ha valore di raccomandazione (atto non vincolante), quelle svolte dalla Procura possono condurre all’esercizio dell’azione penale e dunque all’espletamento delle funzioni di Pubblico Ministero davanti agli organi giurisdizionali competenti, fino alla pronuncia del provvedimento definitivo.

[di Salvatore Toscano]