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Roma: i corrieri subiscono cariche e manganellate, ma fermano i licenziamenti

Nella mattina del 5 ottobre, a Roma, centinaia di lavoratori si sono riuniti di fronte alla sede delle Poste Italiane all’Eur, in viale Europa, per protestare contro il licenziamento di 17 colleghi delle filiali di Pomezia e Fiumicino. La dirigenza delle Poste si è tuttavia rifiutata di riceverli, motivo per il quale, denuncia l’Unione Sindacale di Base, i manifestanti hanno cercato di far partire un corteo, ma sono stati immediatamente fermati dalle forze dell’ordine. I lavoratori hanno così effettuato un blitz pacifico in un vicino ufficio postale, ma a quel punto la polizia ha caricato i presenti con manganellate che hanno causato il malore di almeno una persona e reso necessario l’intervento del 118. L’USB ha definito l’episodio “l’ennesimo atto di repressione violenta sui lavoratori in lotta contro i licenziamenti e le politiche di concorrenza interne attuate da Sda e da Poste con la piattaforma Milkman, che causa il peggioramento delle condizioni contrattuali dei corrieri”. Tuttavia, la determinazione dei corrieri ha portato al risultato: i due giorni di sciopero hanno paralizzato due filiali grazie alla massiccia adesione alla protesta, con migliaia di pacchi fermi nei magazzini e bilici impossibilitati a scaricare nuova merce. A quel punto, l’azienda, trovatasi di fronte alla ferma determinazione dei lavoratori, ha accettato di ritirare i licenziamenti [1].

Secondo la versione del sindacato USB, mentre la manifestazione – organizzata dai sindacati USB Logistica, FILT Cgil e UGL – si trovava sotto la sede delle poste, sono arrivate le forze dell’ordine a comunicare che non sarebbe stato possibile incontrare i dirigenti. In quel momento alcuni agenti hanno preso uno striscione ai manifestanti e la tensione si è subito alzata. La polizia in antisommossa ha chiuso la strada e l’azienda le entrate del palazzo, per impedire che i lavoratori potessero occuparlo. A quel punto i manifestanti sono entrati nel palazzo di fronte, anch’esso di proprietà di Poste Italiane, gridando «andiamo a pagare le bollette».

A testimoniare i fatti un video diffuso dalla USB testimonia le forze dell’ordine che cercano di contrastare l’entrata nell’edificio e l’arrivo delle ambulanze per soccorrere il lavoratore vittima di malore.

[di Marina Lombardi]