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Giorgia Meloni sente Zelensky e assicura pieno supporto a Kiev

Durante il colloquio telefonico tenutosi ieri nel tardo pomeriggio tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è stato ribadito il supporto di Roma a Kiev nella guerra con la Russia. Un incontro al sapore di passaggio di consegne per Meloni che, forte della vittoria alle elezioni [1], verrà con ogni probabilità incaricata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per formare il proprio governo nelle prossime settimane. Secondo quanto riferito da una nota diffusa da FdI a margine del colloquio, “Zelensky si è congratulato con Meloni per la vittoria alle elezioni politiche e ha formulato l’auspicio che possa recarsi quanto prima a Kiev”, mentre la leader del partito ha confermato “pieno supporto alla causa della libertà del popolo ucraino” e “ribadito che la recente dichiarazione [2] di annessione da parte della Federazione russa non ha alcun valore giuridico e politico”.

Supporto a Kiev, condanna alle azioni di Putin – tra cui la dichiarazione di annessione di quattro regioni ucraine – e impegno diplomatico. Così potrebbe riassumersi il colloquio telefonico tra Zelensky e Meloni, che il 30 settembre scorso, a pochi giorni dalla vittoria elettorale, aveva dichiarato: «Putin dimostra ancora una volta la sua visione neo imperialista di stampo sovietico che minaccia la sicurezza dell’intero continente europeo». Il colloquio con il presidente ucraino segna per Meloni una doppia continuità, sia relativamente al programma elettorale [3] sia per quanto riguarda la trasformazione politica che ha portato la leader di Fratelli d’Italia a riporre in un cassetto le tesi anti-europeiste [4] per abbracciare il supporto e la cooperazione comunitaria (oltre che atlantica).

Interessante sottolineare la contraddizione relativa alla diplomazia presente nel colloquio telefonico tra Zelensky e Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha infatti sottolineato “il suo impegno per ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione del conflitto”; peccato che qualche ora prima il presidente ucraino aveva ratificato la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale del 30 settembre in cui si afferma “l’impossibilità di negoziare con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e la necessità di rafforzare la capacità di difesa dell’Ucraina”. Tempismo perfetto per il ministro della difesa Lorenzo Guerini che ha presentato al COPASIR il quinto decreto con il quale il governo italiano autorizza un nuovo invio di mezzi militari e armi a Kiev.

[di Salvatore Toscano]