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La Svizzera boccia l’abolizione degli allevamenti intensivi

Gli allevamenti intensivi in Svizzera sono stati approvati: il 62,9% degli elettori nel Paese ha votato a favore e respinto la proposta dalle associazioni animaliste che chiedevano al governo di stabilire regole più precise e severe per il benessere degli animali. Il voto si è tenuto domenica 25 settembre in tutti i Cantoni della Svizzera e solo la città di Basilea ha votato a favore della tutela animale.

Il 25 Settembre si è votato per immettere in Costituzione un’ulteriore protezione agli animali e vietare l’allevamento intensivo, in quanto lesivo del benessere animale. L’azione era frutto di un’iniziativa popolare guidata da associazioni animaliste e anti-speciste. Il popolo svizzero quindi non è intenzionato ad approvare una riforma del settore agricolo nazionale, che avrebbe previsto [1], tra le le altre cose, un’uscita all’aperto degli animali, una detenzione e un trattamento rispettosi e metodi di macellazione che avessero riguardo degli stessi. La popolazione aveva già bocciato un’iniziativa sulla sovranità alimentare nel 2018 e il divieto ai pesticidi nel 2021. Stando ad alcune analisi [2], il risultato del voto potrebbe essere motivato dal timore dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari causato dagli elevati costi di investimento.

Gli ultimi sondaggi avevano previsto la bocciatura della proposta: il testo aveva infatti ottenuto la maggioranza dei consensi, inizialmente, ma nelle ultime settimane questi si sono molto ridotti. Seppure la Svizzera disponga di una delle legislazioni più severe al mondo – almeno sulla carta -, la realtà dei fatti sarebbe assai diversa: per questo motivo, il politologo Lukas Golder ha descritto l’esito della votazione come una grave sconfitta.

[di Marina Lombardi]