- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

Nessun reato: il caso del live abusivo di Salmo durante le restrizioni è stato archiviato

Dopo il polverone alzato dai media mainstream per il concerto abusivo del rapper Salmo, svoltosi sotto la ruota panoramica del porto di Olbia il 13 agosto del 2021 e aspramente criticato per la presunta violazione delle norme anti-Covid all’epoca vigenti, la vicenda si chiude con una semplice sanzione da 5000 euro per l’artista. Come riportato [1] dal quotidiano Unione Sarda, infatti, in seguito alle indagini condotte dal procuratore della Repubblica Gregorio Capasso, ed avviate all’indomani del concerto, ad essere contestata all’artista è stata esclusivamente la mancata comunicazione dell’evento alla Questura. È per questo motivo, dunque, che al rapper è stato notificato un decreto penale di condanna ed è stata inflitta l’ammenda, comminandogli la medesima sanzione riservata anche al dipendente della società che gestisce la ruota, Alfredo Sechi. Nessuna sanzione invece per la violazione delle restrizioni pandemiche, questa ipotesi di reato è stata infatti archiviata.

All’artista, insomma, è stata sì contestata una violazione, ma non quella per la quale era stato principalmente criticato [2] dalla stampa mainstream: la mancata comunicazione contestata, infatti, comporta nient’altro che la violazione delle norme del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (TULPS [3]), con le ipotesi di reato relative alla violazione delle misure per la prevenzione del Covid-19 che sono state dunque archiviate. Tanto rumore per niente, in pratica, visto che in quei giorni estivi vi erano state ampie polemiche nei confronti dell’evento e del rapper, trattato al pari di un irresponsabile dai media e da altri personaggi del mondo dello spettacolo. «Contribuire ad alzare il livello di rischio sanitario di una regione sostenendo pure di farlo per aiutarla non fa di te un artista, fa di te un narcisista e anche del tipo più pericoloso, perché evidenzia che in te mancano l’empatia e la maturità necessarie per difendere la collettività», aveva ad esempio affermato [4] il suo collega Fedez, mentre gran parte dei media parlava [5] della polemica per le “migliaia di persone assembrate, molte delle quali senza mascherina”.

Il concerto, che aveva infatti radunato migliaia di persone grazie al passaparola sui social network e che originariamente era stato ideato dal rapper per sostenere la regione Sardegna colpita dagli incendi, era però poi divenuto anche un mezzo con cui criticare l’incoerenza delle misure anti Covid. «L’unico settore dimenticato in Italia è quello dello spettacolo. Ci hanno detto di fare i live con poche persone, distanziate e sedute, ma noi non ci vogliamo stare seduti, noi vogliamo alzarci, saltare e fare sentire la nostra voce: la musica, la cultura e l’arte sono importanti tanto quanto lo sport». Questo aveva infatti dichiarato durante l’evento – leggendo una lettera allo Stato – Salmo, il quale poi il giorno seguente tramite un post [6] aveva affermato: «Ad agosto il centro di Olbia è sempre affollato esattamente come le spiagge. Gli assembramenti per la finale degli Europei andavano bene, il mio concerto gratuito no. Ora avete una persona con cui prendervela. Non definitevi artisti se poi non avete il coraggio di infrangere le regole».

[di Raffaele De Luca]