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Spin Time, che fatica la democrazia! – documentario

Documentario sui generis per struttura e narrazione della durata di 92 minuti, diretto con inconfondibile impronta da Sabina Guzzanti, presentato con successo alle Notti Veneziane della 78esima Mostra del Cinema di Venezia, nella sempre attentissima e innovativa sezione autonoma “Giornate degli autori”. Il protagonista del racconto è un palazzo di Roma di 17mila metri quadrati, nel quartiere Esquilino. Occupato dal 2013 da moltissime famiglie senza casa, dando rifugio e alloggio a circa 400 persone di diverse etnie e dove è in atto un esperimento politico e sociale che mette in risalto molte contraddizioni del presente.

Nei sette piani del palazzo ci sono gli alloggi dove coabitano 180 famiglie gestite dall’associazione occupante Action. Nei due piani sotterranei c’è lo spazio culturale “Spin Time Labs” dove hanno luogo politiche di rigenerazione urbana, gestione degli spazi pubblici e integrazione sociale fra persone di circa 18 nazionalità diverse, iniziative culturali e corsi di formazione professionali.

 

Il comitato di gestione della vita all’interno dello stabile, ha istituito un rigoroso regolamento fatto di turni di pulizia, di picchettaggio con sanzioni ed eventuali espulsioni per chiunque non rispetti le regole. C’è la redazione del giornale “Scomodo” e un laboratorio teatrale diretto dalla regista greca Christina Zoniou dalla quale la regista afferma di aver preso ispirazione per realizzare questo film, dove i conflitti e le incomprensioni degli occupanti trovano attraverso il teatro, un punto di risoluzione. È qui che prende voce una coscienza sociale collettiva, nasce e cresce durante un laboratorio sul teatro. Storie personali, realtà e finzione interagiscono fra loro in modo imprevedibile, e consentono di conoscere una realtà di cui mai avremmo immaginato l’esistenza, che sembra distante e al contempo molto familiare poiché ciò che in realtà riusciamo a sapere si ferma solo in superficie.

 

Per entrare dentro le dinamiche politiche e sociali di Spin Time la regista Sabina Guzzanti inizia e finisce con le immagini dei bambini, mostrandoci così anche le difficoltà di una convivenza e di una vera integrazione tra diverse realtà ed etnie presenti in questo complicato microcosmo. Del palazzo  in questione se ne venne a conoscenza solo perché un fatto eclatante attirò l’attenzione della stampa e della politica nazionale; il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Bergoglio nel 2019, con un gesto politicamente simbolico e di forte umanità, di propria mano tolse i sigilli ai contatori bloccati in seguito al mancato pagamento delle bollette della luce e riattivando di fatto il servizio.

Grazie alla libertà della produzione totalmente indipendente, a una troupe ridotta, e soprattutto al rapporto di fiducia dei collaboratori, Sabina Guzzanti riesce a portare la sua macchina da presa nell’edificio simbolo romano dell’esproprio come alternativa alla totale assenza di decisioni politiche. Un documentario d’inchiesta che fa conoscere una realtà del tutto ignorata dal suo interno ma che potrebbe diventare un modello per ripensare alle politiche sociali, facendoci riflettere a livello etico, civico e umano, restituendoci innumerevoli spunti narrativi.

[di Federico Mels Colloredo]