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Il Governo esenta il rigassificatore di Piombino da ogni controllo ambientale

Il rigassificatore di Piombino sarà esente da qualsivoglia valutazione circa il possibile impatto ambientale: questa la decisione del Governo italiano, comunicata dal ministro Cingolani all’Unione europea tramite una lettera [1] inviata lo scorso 12 agosto alla Commissione Ambiente, oceani e pesca. A giustificare tale decisione vi sarebbe “l’eccezionalità” della situazione attuale, determinata dal prolungarsi del conflitto russo-ucraino e dei conseguenti effetti sulla “sicurezza degli approvvigionamenti energetici”, che determinano l'”urgenza” di realizzazione dell’opera. Nessuna Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) quindi per l’infrastruttura, che verrà realizzata nel piccolo porto cittadino, ad appena 500 metri dalle abitazioni, e che tratterà [2], secondo le stime, circa 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno (il 6,5% del fabbisogno nazionale). Sul sito della Regione Toscana si moltiplicano [3] gli appelli delle associazioni ambientaliste, tra le quali il WWF, riguardo l’effettivo impatto ecologico – e non solo – dell’opera, che sino ad ora sembrano essere rimaste inascoltate.

Come fa notare il Comitato di Salute pubblica di Piombino, la tempistica estremamente ristretta – il termine è stato fissato al 20 agosto – resa disponibile per depositare pareri ed osservazioni in materia di realizzazione dell’opera “inficia di fatto l’istruttoria e l’esame”, che assume così i meri caratteri di un “procedimento più formale che sostanziale in materia” e sottolineando come i dati presentati fino ad ora per giustificare la necessità di una procedura semplificata siano insufficienti. Tuttavia il Governo mira a tirare dritto per la sua strada: nella lettera inviata dal ministro per la Transizione ecologica Cingolani all’UE il 12 agosto scorso si legge infatti che l’esenzione dalla normativa in materia di valutazioni ambientali (prevista dall’art. 6 comma 11 del decreto legislativo 152/2006) è giustificata dal fatto che “l’urgenza di giungere alla realizzazione di nuova capacità di rigassificazione mediante unità galleggianti di stoccaggio è tale che eventuali ritardi o ostacoli suscettibili di impedirne una tempestiva attuazione risultano contrari all’interesse dei cittadini italiani e finirebbero per mettere a repentaglio la sicurezza energetica del Paese”.

[di Valeria Casolaro]