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Recensioni indipendenti: Genesis 2.0 (documentario)

Un documentario di 113 minuti, scritto e diretto dal regista svizzero Christian Frei, insieme al filmmaker russo Maxim Arbugaev. Genesis 2.0 sviluppa la sua narrazione attraverso due linee parallele di racconto, alternandosi con un montaggio semplice ma ben congeniato, riesce a rendere palpabile il limite tra Scienza e Fantascienza e il confine tra etica e genetica, contrappone le sfide che un gruppo di uomini sulle remote e desolate Isole della Nuova Siberia nell’Oceano Artico devono affrontare nella natura più selvaggia e inospitale per cercare le zanne dei mammut estinti 4.000 anni fa. Nel gruppo, la macchina da presa insieme agli sconosciuti e bellissimi panorami mozzafiato segue principalmente tre personaggi: Peter, cacciatore di preziose zanne di mammut da vendere, a mille dollari al chilo ai mercanti di avorio cinesi e testimone consapevole della spietata avidità umana; suo fratello Semyon, direttore del Mammut Museum aperto nel 1991 a Yakutsk, in Siberia, alla ricerca di un esemplare di quella specie estinta che sia conservato così perfettamente da permetterne di ricrearne uno in laboratorio. E infine Spira, padre di famiglia che affida a quell’attività la propria vita e quella dei suoi cari.

Due mondi apparentemente lontani anni luce, ma uniti in realtà da una folle e sregolata brama della scoperta. Un mondo, da una parte  fatto di  provette, sofisticati esperimenti di laboratori, scienziati visionari, dall’altra l’umana e disperata ricerca della sopravvivenza. Ogni estate alcuni cacciatori lasciano i loro villaggi nell’estrema Siberia settentrionale. In questo arcipelago gelido, duro e inospitale, questi uomini con i loro retaggi culturali influenzati da superstizioni e antichi rituali, vanno alla ricerca del così detto “oro bianco”, un’azione oggi sempre più facilitata dal riscaldamento globale che, provocando lo scongelamento dei ghiacciai, porta alla luce un numero progressivamente maggiore di questi antichi fossili. Il ritrovamento di una carcassa eccezionalmente conservata attira l’attenzione di scienziati genetisti, interessati alla clonazione di questi animali preistorici, a manipolare e persino a ricrearne la vita stessa. Il primo passo verso la prossima grande rivoluzione tecnologica, una nuova Genesi dove l’uomo diventa realmente Creatore.

Particolarmente rivelatrici sono le scene della visita da parte di un gruppo di scienziati, alla Sooam Biotech di Seoul, dove Hwang Woo-Suk ha costruito una vera e propria fabbrica di cloni: le riprese ci mostrano circa novecento cani frutto della clonazione mirata a soddisfare, a costi esorbitanti le richieste di padroni di animali domestici deceduti. Un documentario potente, che porta lo spettatore a immergersi in un percorso che lega il passato alle sfide del presente e ai possibili e spaventosi scenari futuri. Con una panoramica singolare sul mondo della bioingegneria e le sue spietate convinzioni che sfiorano pericolosamente i limiti dell’etica, rivisita l’evolversi della vita e della storia del mondo come la conosciamo. Il documentario è stato presentato al Sundance Film Festival nel 2018. La versione integrale è disponibile a noleggio su YouTube e Prime Video.

[di Federico Mels Colloredo]