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Troppe denunce: la Johnson & Johnson toglie dal commercio il Borotalco

A partire dall’anno prossimo la Johnson & Johnson [1], nota multinazionale americana medico-farmaceutica, ha detto che [2] stopperà la vendita del suo “baby powder”, borotalco utilizzato soprattutto per la cura dei più piccoli, in tutto il mondo. O meglio, continuerà a circolare sul mercato la versione con amido di mais al posto del talco. La multinazionale aveva già deciso nel 2020, [3] nei mercati di Usa e Canada, di sostituire il talco contenuto in alcuni dei suoi prodotti con amido di mais, per via delle numerose denunce (circa 40mila) ricevute negli anni proprio a causa della “polvere”. In molti sostenevano – e sostengono tuttora – che nel talco fosse presente amianto, un materiale molto dannoso per l’uomo perché cancerogeno.

Si tratta infatti di un minerale presente in molti giacimenti, che spesso coabita insieme al talco, un altro minerale – succede anche in Italia. Questo connubio risulta essere molto pericoloso, soprattutto per le decine di impieghi in cui il talco costituisce un “ingrediente” essenziale. Viene utilizzato per la produzione di cosmetici, per creare prodotti che leniscano gli arrossamenti da pannolini dei neonati, per rossetti e molto altro ancora. Tutti articoli, dunque, che finiscono direttamente a contatto con la nostra cute, che li assorbe con molta facilità.

A causa di tutto questo, nel tempo Johnson & Johnson si è imbattuta in migliaia di cause legali [4], che l’hanno portata a decidere di non vendere più il suo borotalco a partire dal 2023. Ad esempio nel 2018 la multinazionale era stata condannata a risarcire 22 donne con quasi 5 milioni di dollari. Queste avevano accusato l’azienda di avergli provocato il cancro alle ovaie. Proprio in quell’anno un’inchiesta di Reuters [5] – agenzia di stampa britannica – accusò la Johnson di essere consapevole da tempo della presenza di amianto cancerogeno all’interno del suo talco, ma di non aver detto niente a nessuno. L’anno successivo, nel 2019, la Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, aveva scoperto, dopo alcune analisi, che all’interno di uno specifico prodotto vi erano effettivamente delle tracce di amianto: l’azienda era stata costretta a ritirare dal mercato circa 33 mila flaconi.

La multinazionale ha sempre respinto ogni accusa, ma di fatto sta facendo di tutto per evitare i processi. Nel novembre 2021 [4] era addirittura arrivata ad inscenare un fallimento così da non dover fare direttamente i conti con decine di migliaia di azioni legali intentati da consumatori che ritengono l’azienda colpevole di avergli causato il cancro. Il Borotalco non è tra l’altro il solo prodotto dell’impresa che è nel mirino di consumatori e cause legali. Nel giugno 2021 [6] la Johnson & Johnson ha infatti pagato 230 milioni di risarcimento nello stato di New York per evitare il processo contro l’azienda farmaceutica sotto il suo controllo (Janssen Pharmaceuticals, produttrice anche di un vaccino anti-Covid con scarsa fortuna commerciale) accusata di aver fomentato tramite pratiche commerciali e pubblicitarie scorrette la dipendenza da oppioidi negli Stati Uniti.

[di Gloria Ferrari]