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Un neo-fascista è il primo italiano indagato per essere andato a combattere per l’Ucraina

Kevin Chiappalone, diciannovenne di Genova simpatizzante di CasaPound, è il primo Italiano ad essere indagato per aver combattuto con la resistenza Ucraina. A metterlo sotto indagine, la Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo genovese, in particolare, il sostituto procuratore Marco Zocco lo accusa di essere un mercenario arruolato nella Brigata internazionale ucraina. Ora il diciannovenne rischia una condanna da due a sette anni di carcere. Secondo quanto appreso, il ragazzo, senza alcuna esperienza bellica, sarebbe arrivato in Polonia con l’aereo e da lì avrebbe raggiunto il fronte in pullman; dopodiché, avrebbe seguito una fase di addestramento, che potrebbe essere testimoniata dalle foto di Kevin sulle sue pagine social, e ora si troverebbe in Donbass.

[foto pubblicate sui social di Kevin Chiappalone da giugno ad oggi]
Al momento il giovane è l’unico indagato e il reato ipotizzato è quello previsto dall’articolo 3 della legge 210/1995 che ratifica la convenzione internazionale dell’Onu contro il reclutamento, l’utilizzo, il finanziamento e l’istruzione di mercenari. Tuttavia, la DIGOS sta cercando di capire se vi siano altri mercenari e se vi sia una rete di reclutatori. Per questo gli investigatori hanno interrogato diversi membri di CasaPound. Da quanto emerso però, Kevin avrebbe fatto tutto da solo tramite internet.

A Genova era già stata avviata un’inchiesta su un giro di mercenari di estrema destra, partiti dopo il conflitto del 2014. Tra i filorussi figura Andrea Palmieri (nome di battaglia “il generalissimo”), che per lo Stato italiano deve scontare 5 anni per aver fatto da reclutatore; Massimiliano Cavalleri (“Spartaco”), e Gabriele Carugati (“Arcangelo”). Edy Ongaro (“Bozambo”), dal 2015 tra le fila dei separatisti filorussi, morto a marzo combattendo in Donbass [1]. Nelle fila dell’esercito ucraino combattono invece Giuseppe Donini, arruolato nel battaglione di ispirazione neonazista Azov, Valter Nebiolo e Volodymyr Borovyk, arruolati nella difesa territoriale. Anche Ivan Luca Vavassori, ex calciatore di 29 anni tornato ad aprile in Italia, era andato a combattere nelle brigate internazionali, a fianco dell’esercito di Kiev.

La biografia di Chiappalone come di altri italiani arruolati nelle fila di Kiev non fa altro che rafforzare l’evidenza dei legami tra vari gruppi di ispirazione neo-fascista e neo-nazista e una parte delle forze della difesa ucraina, un legame che L’Indipendente ha ripercorso nelle settimane scorse in una inchiesta esclusiva [2] su quella che abbiamo definito l’Internazionale Nera.

[di Iris Paganessi]