Frigolandia, realtà unica nel suo genere immersa nel comune di Giano dell’Umbria, potrebbe non esistere più. La battaglia contro Frigolandia da parte della Giunta Comunale ha avuto inizio nel 2020, quando è stata emanata un’ordinanza di sgombero. In due anni in molti si sono mobilitati per salvare un luogo che pullula di cultura e di storia, in quanto Frigolandia [1] ospita un vero patrimonio, è culla di riviste quali Frigidaire e Il Nuovo Male ma anche museo dedicato al fumetto e all’illustrazione (Museo dell’Arte Maivista, MAM). A Frigolandia sono stati ospitati e hanno avuto il piacere di creare grandi nomi del mondo dell’arte, della letteratura e del giornalismo.
Il fondatore Vincenzo Sparagna è conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero ed è determinato a non fare distruggere un sogno di un mondo che abbracci la natura e da lì dia la libertà ai più di creare; un sogno diventato realtà. Nella Repubblica di Frigolandia ci si immerge in una dimensione altra, fatta di natura, cultura e arte. Concepita fin dal 1985 e poi ufficialmente fondata nel 2005, la micro-nazione, come si legge sul sito ufficiale, non è solo un centro volto a promuovere una cultura libera e a dare possibilità ai più di esprimersi, ma nasce con un profondo rispetto e ascolto del territorio, fattore essenziale e di cui c’è sempre più bisogno, specialmente oggigiorno:
“Un territorio dell’arte nella sua dimensione sconfinata e multimediale, ma anche una terra, un territorio in senso proprio…) è il progetto-sogno-realtà di una repubblica della fantasia, dell’arte e della creatività […]. Vogliamo raccogliere e lasciar crescere liberamente quelle energie creative in grado di generare non solo oggetti e progetti, ma idee di cambiamento, movimenti, speranze […]. Frigolandia vuole sviluppare una ricerca di base nel campo dell’estetica e della creatività in genere, ma radicata in un’attività pratica, concreta, senza distinzioni tra attori e pubblico, artisti e amanti dell’arte, animali e clown. […] Una terra ordinata e curata, dove gli alberi siano rispettati come le persone, gli animali e le eterne montagne che ci ospitano”.
Eppure, la Giunta del Consiglio Comunale di Giano dell’Umbria sta avendo la meglio. Ora che anche il TAR si è espresso, ma contro il mantenimento di un centro tanto importante culturalmente, la speranza di Frigolandia rimane la risposta da parte del Consiglio di Stato, dopo che è stato presentato un dettagliato appello. A difesa di Frigolandia si sono mosse più persone e finora sono state anche raccolte [2] 21 mila firme su change.org.
La speranza di tutti coloro mobilitatosi per salvare Frigolandia è che la “Città dell’arte futura circondata e nascosta dai verdi boschi dei monti Martani, ma pulsante e viva come una vera capitale cosmopolita” possa continuare a esistere e sorprendere chiunque la visiti.
[di Francesca Naima]