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Elezioni: finalmente i moduli per le firme sono arrivati ai partiti di opposizione

I moduli per la raccolta delle firme, necessarie solo per alcuni piccoli partiti intenzionati a partecipare alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, sono finalmente stati rilasciati [1] dal ministero dell’Interno. Quest’ultimo, a quanto pare ha scelto di fornire i moduli con tutta calma nonostante il tempo a disposizione delle forze politiche obbligate a seguire tale procedura – sostanzialmente tutti i partiti di opposizione [2] – sia estremamente breve. Tra il 21 ed il 22 agosto, infatti, dovranno essere presentate le liste dei candidati presso le cancellerie delle Corti di appello e del Tribunale di Aosta, con i partiti che dunque dovranno fare i conti con una sfida letteralmente proibitiva.

Dato che il ministero si è preoccupato solo nella giornata di lunedì scorso di mettere a disposizione i moduli necessari, i partiti soltanto da allora hanno potuto iniziare ad allestire i banchetti. Con circa tre settimane di tempo a disposizione ed il ferragosto di mezzo, dunque, i partiti anti-sistema dovranno raccogliere oltre 56mila firme, precisamente 36.750 per la Camera e 19.500 per il Senato. Una vera e propria sfida proibitiva, il cui rischio concreto è che i partiti di opposizione al governo Draghi che si sono lanciati nell’impresa (Italia Sovrana e Popolare, Unione Popolare, Italexit, Vita, Alternativa per l’Italia, UCDL e Forza del Popolo) non potranno presentarsi alle elezioni o potranno farlo non in tutte le circoscrizioni, vedendo così fortemente compromesse le possibilità di raggiungere il quorum del 3% necessario per entrare in Parlamento. Il tutto anche a causa del fatto che le firme dovranno essere raccolte alla presenza di un autenticatore ed esclusivamente tramite moduli cartacei.

È anche per questo che il 29 luglio Marco Cappato, il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ed il movimento di partecipazione civica paneuropeo Eumans, hanno presentato [3] con una conferenza stampa online il simbolo della lista “Democrazia e Referendum”, una “lista manifesto di coloro che non intendono subire passivamente l’ulteriore violenta chiusura degli spazi di partecipazione democratica in Italia”. In tal senso, durante l’evento è stato rinnovato l’appello [4] lanciato negli scorsi giorni, e già sottoscritto da oltre 3700 persone, con il quale in vista delle elezioni si chiede al Governo di introdurre subito la possibilità di ricorrere alla firma digitale come del resto già avvenuto l’estate scorsa per i referendum: da parte dell’esecutivo, però, non è ancora arrivata alcuna risposta e probabilmente non arriverà. «La mancata risposta del Governo – dopo 5 giorni dalla nostra richiesta formalmente rivolta al Presidente del Consiglio e a tutti i Ministri, e inviata all’attenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – equivale ormai, a tre settimane dal termine per il deposito delle liste, a una risposta negativa, con la quale il Governo si rende responsabile dell’aggravamento del carattere illegale ed antidemocratico delle prossime elezioni», ha dunque dichiarato Marco Cappato. “La mancata possibilità di ricorrere alle firme digitali rappresenterebbe una grave discriminazione a favore di quei simboli già presenti in Parlamento”, ha inoltre ricordato Eumans.

[di Raffaele De Luca]