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Dopo 19 anni di lotte indigene il Perù riconosce l’esistenza delle tribù incontattate

In Perù la Commissione Multisettoriale della Legge PIACI, ovvero la Legge per la protezione dei popoli indigeni originari in situazione di isolamento e contatto iniziale – indicati con l’acronimo PIACI – ha approvato lo studio preliminare che dimostra l’esistenza dei popoli indigeni in isolamento nella Riserva Napo Tigre. Si tratta di un importante traguardo storico per l’intero movimento indigeno che si occupa della tutela dei PIACI che permette ora di poter tutelare tali popolazioni, la cui esistenza è stata messa a grave repentaglio dall’ingerenza delle multinazionali nel territorio.

Nella foresta amazzonica peruviana vivono [4] infatti popolazioni che non hanno mai avuto contatti con il mondo esterno, mantenendo il loro isolamento dal resto del mondo assumendo atteggiamenti aggressivi in caso di incontro con estranei o lasciando segnali nella foresta. L’arrivo in queste zone delle multinazionali del petrolio e del legno ha tuttavia introdotto nel territorio alcune malattie letali, che hanno decimato la popolazione dei PIACI. Un esempio su tutti è quanto accaduto negli anni ’80 quando le prospezioni di Shell nel sottosuolo comportarono il contatto con la tribù Nahua e la morte, negli anni successivi, di almeno il 50% dei suoi membri.

Per questo motivo la notizia che la Commissione Multisettoriale della legge PIACI ha approvato uno studio che sancisce definitivamente la presenza di popolazioni indigene in situazioni di isolamento – le PIA – nella zona della Riserva Indigena Napo Tigre è di grande rilevanza. Si tratta infatti della conferma che in quelle zone risiedono tribù che potrebbero essere messe in grave pericolo in caso di contatto con il mondo esterno. Questo costituisce un passo fondamentale nella tutela di gruppi la cui esistenza è messa a repentaglio dalla voracità delle multinazionali e dal disinteresse dello Stato, orientato solamente al profitto. Il governo peruviano ha infatti concesso alle compagnie petrolifere il 70% dei territori dell’Amazzonia peruviana, inclusi i territori dove risiedono queste tribù.

Il processo per ottenere il riconoscimento dell’esistenza dei PIA è iniziato quasi 20 anni fa, in seguito a una prima sollecitazione presentata dall’Associazione Interetnica di Sviluppo della Selva Peruviana (AIDESEP) e dall’Organizzazione Regionale dei Popoli Indigeni dell’Oriente (ORPIO), le quali hanno presentato diversi studi che dimostravano chiaramente la presenza sul territorio di tali popolazioni. Sono oltre 20 le comunità native che popolano la Riserva Indigena Napo Tigre, la quale, come dichiarato [5] da Apu Pablo Chota, uno dei membri del consiglio diretto di ORPIO, «non lede i diritti delle comunità native. La creazione della Riserva garantisce i diritti dei nostri fratelli isolati che vivono lì».

[di Valeria Casolaro]