- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

Il Regno Unito sanziona un proprio giornalista perché racconta la guerra in modo “filorusso”

Il Regno Unito ha imposto delle sanzioni a un suo cittadino, Graham Phillips, che da giornalista indipendente copre il conflitto in Donbass. L’accusa del governo londinese è di “propaganda per Mosca e per il suo presidente Vladimir Putin”. Si tratta del primo cittadino britannico a essere inserito nell’elenco delle persone “sanzionate per i loro rapporti con la Russia“. L’ultima lista include, oltre a Phillips, il ministro della Giustizia russo, il suo vice e due nipoti del miliardario Alisher Usmanov, sanzionato invece a marzo. Il giornalista britannico era finito nel mirino del suo governo già lo scorso aprile quando, dopo aver intervistato Aiden Aslin – suo connazionale recatosi a Mariupol per combattere al fianco dell’esercito di Kiev e catturato dalle forze russe – è stato accusato di crimini di guerra. Nel filmato si vede Aslin «ammanettato, ferito e interrogato sotto costrizione», ha dichiarato il parlamentare Robert Jenrick.

Nell’elenco delle sanzioni Graham Phillips, i cui beni sono stati congelati dal governo britannico, è descritto come un «video blogger che ha prodotto e pubblicato contenuti multimediali che sostengono e promuovono azioni e politiche che destabilizzano l’Ucraina e minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità o l’indipendenza del paese». Sul suo canale [1] YouTube, Phillips carica interviste e reportage dal Donbass, discostandosi dalla linea editoriale della quasi totalità dei media britannici e occidentali. Una posizione giudicata propagandistica dal governo londinese, che ha deciso di sanzionare e congelare i beni del giornalista. Lo scorso aprile, il parlamentare Robert Jenrick ha accusato Phillips di crimini di guerra e di aver violato le convenzioni di Ginevra, in seguito a un’intervista ad Aiden Aslin. Quest’ultimo, recatosi a Mariupol per combattere al fianco delle truppe ucraine, era stato catturato dall’esercito russo, da cui Phillips è riuscito a ottenere l’autorizzazione a intervistare [2] il connazionale.

[di Salvatore Toscano]