- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

Covid: l’emergenza frena, gli affari delle big pharma continuano a correre

Mentre l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 si è sostanzialmente affievolita, con la situazione che nonostante i tanti contagi sembra essere sotto controllo, gli affari delle aziende farmaceutiche coinvolte nel business legato al virus continuano a correre. Le prospettive di guadagno delle big pharma, infatti, a quanto pare saranno rosee anche nel 2022: lo si desume dalle previsioni effettuate da Airfinity, una compagnia specializzata nelle analisi del mercato farmaceutico. In tal senso, secondo quest’ultima alcune delle note aziende che producono i vaccini anti Covid avranno quest’anno un importante aumento dei ricavi: in particolare Pfizer, che grazie alla vendita dei vaccini nonché del farmaco antivirale Paxlovid dovrebbe guadagnare circa 56 miliardi di dollari.

Per comprendere al meglio la situazione, però, bisogna analizzare separatamente le previsioni relative alla vendita dei vaccini e a quella degli antivirali. “Si prevede che Pfizer/BioNTech e Moderna vedranno un calo significativo dei ricavi delle vendite nel secondo trimestre, ma aumenteranno nuovamente con il nuovo vaccino mirato alle varianti”, questo si legge nell’analisi [1] di Airfinity relativa ai vaccini, che a fronte di un calo dei ricavi di oltre il 60% nel secondo trimestre del 2022 sia per Pfizer che per Moderna, prevede che nei prossimi mesi i vaccini aggiornati alla variante Omicron invertiranno bruscamente la tendenza. La vendita degli stessi, infatti, addirittura “conquisterà un quinto del mercato del 2022”, con i vaccini che “dovrebbero essere utilizzati nelle campagne di vaccinazione autunno/inverno in tutto il mondo”. Precisamente, Airfinity stima che, nonostante una perdita da circa 8 miliardi di dollari tra il primo e il secondo trimestre, Pfizer alla fine ricaverà 33 miliardi di dollari quest’anno sia dalla vendita del suo nuovo vaccino che di quello originale: una cifra superiore del 3,6% alle previsioni dell’azienda. Moderna invece, con una perdita di circa 4 miliardi di dollari tra primo e secondo trimestre, secondo Airfinity dalle vendite dei vaccini ricaverà 18,8 miliardi di dollari nel 2022: un valore “superiore ai ricavi dell’anno scorso di 17,6 miliardi di dollari”.

Passando poi alla vendita degli antivirali, dal relativo rapporto [2] emerge un andamento del mercato dominato da Paxlovid, il farmaco sviluppato dalla Pfizer i cui ricavi “aumenteranno del 530%”, passando da 1,5 miliardi di dollari del primo trimestre a 9,3 miliardi di dollari del secondo trimestre. Al contrario, il Molnupiravir della Merck vedrà un calo delle entrate, passando da 3,3 miliardi di dollari del primo trimestre a 1,3 miliardi di dollari del secondo trimestre: il tutto probabilmente a causa della maggiore disponibilità di Paxlovid, che “potrebbe aver ridotto la domanda di Molnupiravir”. “Si prevede che Paxlovid di Pfizer domini il mercato degli antivirali con un fatturato di 23,2 miliardi di dollari, occupando il 79% della quota di mercato”, si legge dunque nell’analisi, con Pfizer che quindi complessivamente, tra l’antivirale ed i vaccini anti-Covid, dovrebbe ricavare circa 56 miliardi di dollari nel 2022. Tuttavia, bisogna altresì tenere conto del fatto che, secondo Airfinity, la crescita delle vendite di Paxlovid potrebbe rallentare nella seconda metà del 2022, in quanto “i dati mostrano già che il ritmo dei nuovi accordi di fornitura è in calo negli ultimi mesi”.

Un’eventualità che però non dovrebbe generare preoccupazioni nell’azienda farmaceutica statunitense, che finora ha goduto di importanti profitti grazie alla vendita dei vaccini: basterà ricordare che, nel solo 2021, Pfizer ha incassato [3] circa 37 miliardi di dollari dalla vendita dei suoi vaccini anti-Covid. Eppure, nonostante ciò l’azienda sembra decisa a proseguire il suo business, con la vendita dei nuovi vaccini che, a quanto pare, sta per partire. Una vendita che si pone sulla scia delle parole pronunciate dal Ceo di Pfizer Albert Bourla, che negli scorsi mesi affermava [4]: «È probabile che le persone avranno bisogno di vaccinazioni annuali contro il Covid per molti anni a venire».

[di Raffaele De Luca]