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Dopo centinaia di anni i bisonti sono tornati in Inghilterra

Da tempo immemore i bisonti non calpestavano più il suolo inglese, ma ora stanno tornando. Quattro esemplari, per cominciare, grazie a un progetto di conservazione che si chiama The Wilder Blean [1] e si pone l’obiettivo di trasformare un’antica pineta in un’oasi di biodiversità, con l’introduzione di un gruppo di bisonti europei nella contea del Kent, vicino a Canterbury.

Il bisonte europeo è il più grande erbivoro d’Europa. Lungo quasi tre metri e alto più di due, può pesare dai 300 ai 920 chili. Questo giunse sull’orlo dell’estinzione all’inizio del secolo scorso, a causa della perdita di habitat e della caccia, per poi essere salvato e reintrodotto tramite numerosi programmi di tutela in diversi Paesi, come Germania e Polonia. Mancava all’appello il Regno Unito, dove il bisonte europeo non c’era più da tantissimi anni. Oggi, grazie a The Wilder Blean, sono già stati liberati i primi esemplari, tre femmine cresciute in un allevamento irlandese, una delle quali sarà la “matriarca” della futura mandria. A breve, dalla Germania, arriverà il maschio e avrà così inizio la riproduzione. Inizialmente i bufali avranno a disposizione 55 ettari di bosco, un’area recintata in cui potranno iniziare ad ambientarsi, poi lo spazio a loro disposizione verrà aumentato fino a 200 ettari.

The Wilder Blean, progetto di conservazione da circa 1,3 milioni di euro e finanziato quasi interamente da donazioni private, punta a utilizzare la natura per rigenerare natura. La sua speranza è che i bisonti, nutrendosi, ripuliscano il bosco di conifere del Kent provocando l’arrivo di nuove specie animali e vegetali. I grandi mammiferi, infatti, vengono definiti “ingegneri dell’ecosistema”, poiché nutrendosi delle cortecce provocano la caduta e scomparsa di alcuni alberi, e l’apertura di varchi di luce con la crescita di altre specie arboree. Inoltre, questo grande animale ama i bagni di polvere e, smuovendo il terreno, creerà zone che attireranno altri animali, quali insetti e uccelli. Non solo, il bufalo svolge un ruolo importante anche nella dispersione dei semi, i quali si attaccano alla sua pelliccia. Pertanto, l’introduzione di questo mammifero potrebbe ripristinare un’area da tempo danneggiata dall’attività dell’uomo, trasformandola in un paesaggio ricco di biodiversità.

[di Eugenia Greco]