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Combattere inquinamento e caro vita con i treni a basso costo: l’esempio della Germania

In Germania da inizio mese sono stati venduti 21 milioni di abbonamenti per i mezzi pubblici, da treni a bus alle metropolitane. Considerando i 10 milioni di abbonamenti che erano già stati siglati, in poco tempo i cittadini tedeschi che usano regolarmente il trasporto pubblico sono diventati più di 30 milioni. Un boom di buon auspicio e che rende il Paese esempio da seguire da altri governi, come quello italiano, per dirne uno. L’attuale governo tedesco Scholz ha scelto di non lasciar fluttuare in un’aurea di teoria l’osannata svolta ecologica e di infliggere allo stesso tempo un colpo al caro carburante che attanaglia i cittadini di tutta Europa, approvando un piano che fissa l’abbonamento mensile ai mezzi pubblici [1] a 9 euro. Nove euro spendendo i quali un tedesco può muoversi in lungo e in largo per tutta la nazione. La risposta dei cittadini è stata sorprendente e dimostra quanto preferire l’automobile non sia una scelta presa a priori, ma il frutto di ragioni spesso economiche.

Il così soprannominato ticket per il clima (Klima-Ticket) è per ora un esperimento circoscritto nel tempo, che ha preso il via il mese scorso e terminerà a fine agosto. Visti gli ottimi risultati ottenuti che non riguardano solo una risposta positiva a livello effettivo di utilizzo di bus, treni e metro ma anche un intuibile calo molto significativo del traffico, un’ottimizzazione del tempo e addirittura un effetto positivo contro l’inflazione, c’è tuttavia chi già propone di sfruttare l’attuale momento di slancio per introdurre «un’offerta basata su sconti permanenti», come ha precisato il presidente del SOVD (Sozialverband Deutschland, un’associazione sociale tedesca) Adlof Bauer. Quest’ultimo ha anzi proposto di introdurre abbonamenti annuali pari a 365 euro, ovvero a un euro al giorno.

Lo sperimentale ticket per il clima che sarà valido fino alla fine di agosto ha dunque posto le basi per riscoprire e preferire trasporti che da quando nati hanno permesso di viaggiare e spostarsi a chiunque, in maniera spesso conveniente. Poi però il treno e altri mezzi di trasporto pubblici sono diventati sempre più cari e mal organizzati, portando i cittadini di diversi paesi a preferire altre alternative (basti guardare la situazione nel Bel Paese). Ma ora che i pendolari tedeschi hanno perso meno ore nel tragitto casa-lavoro, come ad Amburgo e Wiesbaden in cui è stato rilevato un risparmio medio attorno ai quattro minuti su un tragitto di mezz’ora, e che in 23 delle 26 principali città della Repubblica federale non si riscontrano praticamente più le lunghe code di automobili, quella sperimentata potrebbe davvero essere un’ottima scusa per dare inizio a una rinascita del trasporto pubblico, pronta a giovare non solo i cittadini ma anche i governi.

I calcoli dell’Istituto federale di statistica mostrano infatti come direttamente proporzionale all’aumento di abbonamenti Kilma-Tiket sia stato il calo dell’impennata dei prezzi al consumo (dal 7,9% di maggio al 7,6% di giugno). L’offerta dei treni è poi moltiplicata, vista la richiesta sensibilmente aumentata specialmente per le tratte a breve raggio e se all’inizio dell’offerta erano stati riscontrati alcuni inghippi dovuti a una risposta ben più entusiasta del previsto, le ferrovie statali sono state in grado di prendere immediati provvedimenti e dimostrare come l’allarmismo che alcuni hanno visto nel Klima-ticket fosse infondato.

Ciò che si diceva quasi deridendo il provvedimento del governo Scholz mettendo in guardia su incredibili blocchi, prenotazioni impossibili, blackout di siti, sovraffollamenti soffocanti [2] e altre piaghe simil bibliche, è stato completamente smentito dalla realtà dei fatti. Un mese di abbonamenti a nove euro ha invece permesso di vedere città meno trafficate, persone di più settori utilizzare lo stesso mezzo pubblico a un prezzo accessibile a tutti mentre il governo è stato in grado di trarre benefici economici facendo un favore all’ambiente [3] e ai cittadini. Insomma, si può fare, con grandi benefici per l’ambiente e per le tasche dei cittadini.

[di Francesca Naima]