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Covid: nella nuova bozza del governo spunta la proroga delle restrizioni

Utilizzo delle mascherine FFP2, precauzioni igieniche da adottare obbligatoriamente e la possibilità di ricorrere allo smart working: sono questi alcuni dei punti toccati all’interno della bozza [1] di aggiornamento delle misure di contrasto al virus sul lavoro dei privati, che il governo condividerà nella giornata di oggi con le parti sociali. “L’uso delle mascherine filtranti FFP2 rimane un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio, soprattutto nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative”. Questo si legge nel testo relativamente al primo punto menzionato, per il quale viene affermato che il datore di lavoro debba assicurare la “disponibilità di FFP2 al fine di consentirne ai lavoratori l’utilizzo nei contesti a maggior rischio”.

La proroga del loro utilizzo sembra dunque essere scontata, ma resta da vedere se si opterà per una semplice raccomandazione o per un vero e proprio obbligo. Secondo quanto riportato [2] dal quotidiano la Stampa – che ha anticipato il contenuto del testo – l’obbligo di mascherina per i lavoratori del privato non dovrebbe essere revocato. Tuttavia maggiori certezze vi saranno in seguito all’incontro di oggi pomeriggio con le parti sociali per l’esame del testo, nel quale potrebbero essere avanzate eventuali proposte di modifiche.

Come anticipato, poi, la bozza prevede per le persone presenti sul luogo di lavoro l’obbligo di “adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani”, con il datore di lavoro che dovrebbe “mettere a disposizione idonei e sufficienti mezzi detergenti, accessibili a tutti i lavoratori anche grazie a specifici dispenser collocati in punti facilmente accessibili”. Oltre a ciò, la possibilità di ricorrere allo smart working a quanto pare continuerà ad esservi, essendo il lavoro agile definito come “uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti ai rischi derivanti dalla malattia”.

Il testo prevede altresì la “sanificazione periodica” dei locali e delle postazioni di lavoro, orari di ingresso e uscita scaglionati in modo da evitare assembramenti
nelle zone comuni ed il costante ricambio dell’aria. Presente infine anche il controllo della temperatura, al quale il personale prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto, che non dovrà superare i 37,5 gradi.

Detto ciò, tralasciando l’aggiornamento di tali restrizioni, un’altra misura che potrebbe essere prorogata – secondo quanto comunicato dal deputato di Alternativa Raphael Raduzzi – è quella riguardante le multe per gli over 50 non vaccinati. «I relatori di maggioranza del dl Aiuti son venuti a farci vedere l’emendamento che propongono sulle multe per over50 parzialmente o non vaccinati che porterebbe il termine dal 1 febbraio al 15 giugno», ha infatti affermato questa mattina Raduzzi tramite un tweet [3], sottolineando che Alternativa lo «subemenderà» con il fine di «cancellare ogni multa».

[di Raffaele De Luca]