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Il Senato ha approvato il nuovo ddl Ucraina con voto di fiducia

Il Senato della Repubblica ha approvato la conversione in legge del decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21 [1] (Ucraina bis), confermando la fiducia sul maxi emendamento posta dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico d’Incà. Con 178 voti favorevoli, 31 contrari e un’astensione, il testo passa alla Camera dei Deputati, che dovrà esprimersi entro il 20 maggio. La norma, modificata dal maxi emendamento, contiene diverse misure per contrastare gli effetti economici della crisi in Ucraina e proroga lo stato di emergenza di protezione civile per “continuare a garantire le attività di soccorso e assistenza alla popolazione, nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’Unione europea, sul territorio dell’Ucraina e dei Paesi limitrofi interessati dall’emergenza”.

Per i cittadini

Per le attività e gli enti minori

Le modalità adottate dal governo, che vanno dal silenzio sull’aggiornamento dello stato della guerra (per cui è previsto [4] soltanto un’informativa il prossimo 19 maggio) all’ennesimo utilizzo della questione di fiducia nella conversione del decreto Ucraina bis, hanno generato diversi malumori sia tra le fila dell’opposizione sia in quelle della maggioranza. Dopo «il sufficiente invio di armi, con cui abbiamo fatto la nostra parte, ora dobbiamo spingere fortemente su un altro fronte: quello di un negoziato e una soluzione politica», ha dichiarato il leader del M5S Giuseppe Conte, che a Piazza Pulita ha parlato anche della natura “emergenziale” dell’esecutivo: «Di fronte a uno scenario imprevisto non possiamo pensare che il governo vada avanti da sé, decidendo di volta in volta cosa fare e come posizionarsi perché non ha un mandato politico». Nonostante ciò, i senatori del M5S, così come quelli della Lega (partito che ha sposato di recente la linea “pacifista”), hanno confermato la fiducia al governo. Dei 31 voti contrari, 14 provengono da Fratelli d’Italia, 11 dal gruppo Cal (Costituzione, ambiente, lavoro) e 6 dal gruppo Misto.

[Di Salvatore Toscano]