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Draghi vuole mandare missili e mitragliatrici in Ucraina senza passare dal Parlamento

Ieri, 27 aprile, è stato pubblicato [1] sul Giornale ufficiale del ministero della Difesa il decreto interministeriale riguardante “la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari“, che dovrebbe avvenire attraverso una lista secretata, come con i primi aiuti del Governo Draghi a Kiev. L’atto amministrativo, una fonte normativa secondaria, è stato il frutto di un lavoro congiunto tra i ministri degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Luigi Di Maio), della Difesa (Lorenzo Guerini) e dell’Economia e delle finanze (Daniele Franco), che hanno apposto [2] la loro firma sul documento. Per la sua entrata in vigore sarà necessaria la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, fase finale di una procedura abbreviata che non coinvolge (nello stato avanzato dell’atto) il Parlamento.

Infatti, il decreto interministeriale è prescritto sempre da una norma: nel caso specifico dell’”autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina”, si tratta [3] della legge 5 aprile 2022, n.28, nata non su iniziativa parlamentare ma governativa, essendo [4] di conversione del decreto-legge 25 febbraio 2022, n.14, recante “Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina” e caratterizzato dalla questione di fiducia posta dall’esecutivo. Il nuovo decreto interministeriale sarà al centro dell’audizione del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, prevista in giornata dinanzi al COPASIR (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), che servirà per fare il punto sulla situazione anche alla luce della riunione del “Gruppo di Consultazione per il supporto all’Ucraina” organizzato dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd James Austin, al quale hanno preso parte [5] i rappresentanti di più di 40 Paesi, anche extra-europei, della Nato e dell’Ue.

[di Salvatore Toscano]