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Non si presenta nessuno: la quarta dose vaccinale per ora è un flop in tutta Italia

Ieri il consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi ha affermato [1] che «in autunno sarà necessaria una nuova dose per tutti», visto che «sarà un momento delicato e difficile, perché ci saranno le condizioni favorevoli per la propagazione del virus e ci sarà un’attenuazione della protezione vaccinale in tutta la popolazione». Tuttavia una prima risposta significativa in tale direzione è avvenuta da chi, secondo le autorità sanitarie, potrebbe e dovrebbe già sottoporsi alla somministrazione della quarta dose: cittadini over 80 e soggetti super fragili. Si tratta di milioni di italiani che, per il momento, stanno declinando l’invito. In un mese e mezzo sono state somministrate infatti soltanto 71 mila dosi

Un vero e proprio flop, come ha sottolineato Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, la fondazione che fornisce al governo italiano dati e strategie in merito alla pandemia. Si tratta di un esito «alimentato dal senso di diffidenza per il nuovo richiamo». Per questo motivo la seconda dose booster «non può essere affidata esclusivamente all’adesione volontaria, ma richiede strategie di chiamata attiva», ha affermato Cartabellotta, lasciando intendere l’apertura verso forme di obbligo vaccinale per aumentare le somministrazioni. Per il momento, dall’esito della campagna di vaccinazione emerge chiara la reticenza dei cittadini a sottoporsi a un nuovo ciclo vaccinale. Una realtà che percorre il Paese da nord a sud. In Campania, dove si è scelto di non ricorrere alle prenotazioni, si sono presentate la miseria 164 persone su una platea di 300.000 soggetti vaccinabili. In Lombardia, le prenotazioni ammontano a circa 11.000 persone, su un totale di 830.000 interessati. Numeri leggermente migliori, certo, ma pur sempre meno di un cittadino su 80.