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Pisa si ribella alla nuova base militare: già raccolte oltre 41 mila firme

I cittadini di Pisa hanno deciso di mobiltarsi contro la decisione del Governo di costruire una base militare nell’area verde protetta del Parco di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli, nei pressi della loro città. Sono già oltre 41 mila le firme raccolte in pochi giorni dalla petizione lanciata sul sito change.org [1], e i numeri sono in rapido aumento. La protesta vuole impedire la realizzazione di un’opera di 440 mila metri cubi che andrebbe a deturpare il parco e avrebbe conseguenze “irreversibili” sulla flora e sulla fauna locale.

È di pochi giorni fa la notizia dell’approvazione [2], da parte del Governo, della costruzione di una base militare all’interno dell’area del Parco di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli, nella zona di Coltano, frazione di Pisa. Il decreto legge che ne autorizza la costruzione porta la firma del premier Mario Draghi e del ministro della Difesa Guerini ed è datato 14 gennaio 2022, ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina. La base occuperà 440 mila metri cubi di spazio e ospiterà il gruppo di intervento speciale del 1° Reggimento dei Carabinieri paracadutisti “Tuscania” e del Centro cinofili. Il decreto è passato in sordina e lontano dal dibattito pubblico sino alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 23 marzo scorso. A suggellare la beffa vi è il fatto che l’opera verrà costruita con i soldi del Pnrr, fondi teoricamente destinati alla ripresa economica italiana post-pandemia.

I cittadini di Pisa, tuttavia, hanno deciso di non piegarsi a tale sopruso, che devasterebbe un’area protetta di grande rilievo storico e turistico e della quale si fatica a comprendere la necessità. Sulla piattaforma Change.org è infatti stata lanciata una petizione per dire “no” alla realizzazione dell’opera, la quale in pochi giorni ha già raccolto oltre 41 mila firme. Sul sito si legge che “Oltre ad essere contrari allo spirito guerrafondaio che ha animato l’operato di questo governo nell’ultimo mese (come l’aumento delle spese militari mentre si riducono le risorse che avrebbero dovuto invece sostenere i cittadini dopo due disastrosi anni di pandemia), che va contro l’articolo 11 della Costituzione italiana che ripudia la guerra, fra le ragioni del nostro rifiuto radicale ci sono la missione e gli scopi del Pnrr e lo statuto dell’Ente Parco”, che ha come finalità “la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale”, fondamentale in una fase storica “che assiste alle conseguenze di uno scellerato impatto ambientale“.

I cittadini hanno anche previsto, a partire dal 19 aprile prossimo, una serie di iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione riguardo la tematica, come l’assemblea cittadina indetta dal Circolo Arci di Coltano per il 19 aprile. Nel frattempo sono state presentate dai parlamentari di Manifesta e da Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana due interrogazioni [3] per chiedere al Governo spiegazioni riguardo quanto deliberato. Le interrogazioni sono indirizzate rispettivamente al presidente del Consiglio Draghi e ai ministri della Difesa e della Transizione Ecologica, Guerini e Cingolani.

[di Valeria Casolaro]