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No Tav: notte di proteste in Val di Susa

Nuove azioni dimostrative degli attivisti No-Tav per protestare contro la grande opera nella Val di Susa. Nella notte tra il 12 e il 13 aprile i manifestanti hanno fatto esplodere fuochi d’artificio nei pressi del cantiere dell’autoporto di San Didero, opera connessa all’Alta Velocità, e tagliato parte delle recinzioni. La polizia presente sul posto ha risposto con il lancio di lacrimogeni. Con questa iniziativa i No-Tav si preparano alla grande marcia del 16 aprile, “contro la devastazione del territorio e contro la guerra”.

Non si fermano le azioni degli attivisti No-Tav nella Valle di Susa, martoriata dai lavori per la grande opera che dovrebbe un giorno collegare le città di Torino e Lione. Nell’anniversario dello sgombero del Presidio Ex Autoporto di San Didero gli attivisti hanno messo in atto una marcia tra i territori che un anno fa furono teatro di una dura azione repressiva, facendo poi esplodere fuochi d’artificio nei pressi del cantiere.

Nella notte [1] tra il 12 e il 13 aprile 2021, infatti, oltre 300 agenti delle forze dell’ordine si presentarono laddove allora sorgeva il presidio per far sgomberare gli attivisti, anche grazie all’uso di lacrimogeni. Il mattino seguente la zona era stata isolata, decine di alberi erano stati abbattuti ed erano state installate recinzioni in jersey e filo spinato per proteggere la futura sede dell’autoporto [2].

Con questa azione i manifestanti si preparano alla grande marcia [3] che avrà luogo sabato 16 aprile prossimo da Bussoleno a San Didero. L’iniziativa avrà come oggetto il no alla realizzazione della grande opera e alla devastazione del territorio, ma anche il rifiuto della guerra e dell’aumento delle spese militari.

[di Valeria Casolaro]