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La Corte costituzionale salva 4.000 case abusive nella Valle dei Templi: nessuna sanzione

La Corte costituzionale, tramite una recente sentenza [1], ha di fatto salvato i proprietari delle case abusive – che sarebbero circa 4.000 – costruite prima del 1985 nella Valle dei Templi, il parco archeologico situato in provincia di Agrigento. Infatti secondo quanto stabilito dalla Corte, che ha rigettato due questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana (Cgars), sostanzialmente i proprietari delle abitazioni costruite prima dell’anno appena citato non sarebbero tenuti a pagare sanzioni amministrative non essendo stata, fino ad allora, sottoposta la zona a vincolo paesaggistico. Le sanzioni, si legge in tal senso nella sentenza, sarebbero applicabili solo in caso di “intervento edilizio su un’area già vincolata al momento della realizzazione dell’abuso edilizio”.

La sentenza sembra così aver definito una questione che ha visto ricorrere numerosi agrigentini, proprietari di immobili costruiti in un momento precedente all’entrata in vigore della legge [2] 431/1985 che ha introdotto il vincolo paesaggistico per aver ricevuto sanzioni a causa del presunto danno arrecato al paesaggio in seguito della presentazione dell’istanza di sanatoria edilizia. Per tutti loro, da anni, la Soprintendenza – su indicazione dell’Assessorato ai Beni culturali – chiede infatti il pagamento di una indennità pecuniaria, cui è subordinato il rilascio della sanatoria.

All’epoca però nella zona era in vigore esclusivamente un vincolo archeologico, che non vietava in toto le edificazioni ma le subordinava a una verifica dell’amministrazione competente: certo, la non edificabilità era presente, ma solo in una specifica zona, la zona “A”, ovverosia quella che oggi è parco archeologico. A stabilirlo era stato il cosiddetto decreto Gui – Mancini, con cui nel 1968 era stato imposto il divieto di edificare in quel luogo. Di conseguenza, a quanto pare adesso i proprietari delle case parzialmente abusive delle zone esterne al parco archeologico (B, C, D ed E ) potranno ottenere la sanatoria e regolarizzarle.

Detto questo, non si può tuttavia non sottolineare che appaia quantomeno discutibile il fatto che alcune case abusive costruite nei pressi di uno dei posti più suggestivi del nostro Paese, possano rimanere in piedi senza pagare nemmeno un multa pur deturpando un paesaggio unico: la Valle dei Templi, infatti, non solo è patrimonio dell’Unesco dal 1997, ma contiene una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico conservati in maniera ottimale. Eppure, stando a quanto riportato fino ad ora, quello che è uno dei parchi archeologici più rilevanti al mondo continuerà ad essere circondato da abusi edilizi, che rimarranno impuniti.

[di Raffaele De Luca]