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Lo Sri Lanka sta affrontando la peggiore crisi economica della sua storia recente

Lo Sri Lanka sta affrontando la peggiore crisi economica dall’indipendenza dalla corona britannica, nel 1948. La pandemia da Covid ha infatti avuto un impatto devastante sul turismo, settore economico chiave per l’isola, e causato una diminuzione delle rimesse da parte dei lavoratori all’estero, che hanno comportato una grave mancanza di valuta estera. In questo modo la capacità di importazione di beni essenziali, tra i quali carburante, generi alimentari e medicine, è stata gravemente compromessa. Lo scoppio della guerra in Ucraina e la conseguente impennata nei prezzi del carburante ha contribuito a peggiorare la situazione. Il presidente singalese si è trovato per questo motivo costretto a chiedere l’intervento del Fondo Monetario Internazionale, per il quale i colloqui avranno inizio ad aprile.

Lo Sri Lanka è stato travolto da una crisi economica che non ha precedenti nella storia recente del Paese. La pandemia da Covid ha infatti impattato duramente sull’economia dell’isola, soffocando il settore del turismo e riducendo sensibilmente l’entità delle rimesse provenienti dai lavoratori singalesi all’estero. Le riserve in valuta estera sono crollate drasticamente [1], passando dai 7,5 miliardi di dollari del novembre 2019, quando l’attuale governo entrò in carica, ai 2,3 miliardi di febbraio, un crollo di circa il 70% in poco più di due anni. La mancanza di valuta estera ha comportato la svalutazione della moneta locale e colpito l’importazione di generi fondamentali quali il carburante, le medicine e il cibo. Lo scoppio della guerra in Ucraina, in seguito al quale è stato registrato un ingente aumento dei prezzi del carburante e un ulteriore crisi del settore turistico, ha contribuito a esasperare ulteriormente la situazione.

La crisi riguarda tutti i settori: alcuni quotidiani, tra i quali il The Lancet e il corrispettivo in singalese Divaina, hanno annunciato il proseguimento della propria attività solamente via web, dal momento che la mancanza di carta ne rende impossibile la stampa. Altri quotidiani, per ragioni analoghe, hanno dovuto ridurre il numero delle proprie pagine. In tutto il Paese si registrano da settimane interminabili code alle pompe di distribuzione del carburante. Diverse persone hanno accusato malori durante l’attesa e almeno quattro sono morte questa settimana, secondo quanto riporta Al Jazeera. Il governo ha disposto la presenza di almeno due membri [4] dell’esercito per ogni stazione di servizio, non per controllare la folla ma per aiutare con la distribuzione del carburante. Nella giornata di venerdì il ministro [5] dell’Energia Gamini Lokuge ha dichiarato che tutte le stazioni di servizio hanno avuto l’ordine di riservare il carburante per i mezzi di emergenza, come quelli adibiti ai servizi medici e al trasporto di carburante.

Domenica 20 marzo l’unica raffineria di carburante del Paese ha dovuto sospendere le proprie attività a causa dell’esaurimento delle scorte di greggio. Numerose famiglie a basso reddito, in seguito all’aumento dei prezzi del gas determinati dalla guerra in Ucraina, hanno cominciato a utilizzare il cherosene. Per tre milioni di studenti verranno rimandati [6] gli esami di fine anno a causa della mancanza di carta e inchiostro. Per lo stesso motivo l’azienda elettrica dell’isola non stamperà le bollette mensili dei consumatori. La mancanza di dollari ha causato carenze energetiche che hanno toccato tutti i settori, portando l’inflazione al 17,5% nel mese di febbraio.

Non intravedendo altra via d’uscita, il presidente attuale dello Sri Lanka, Gotabaya Rajapaksa, si è trovato costretto [9] a chiedere l’intervento del Fondo Monetario Internazionale (FMI). I negoziati al riguardo dovrebbero essere avviati in aprile. In tutto il Paese, tuttavia, cresce lo scontento per l’operato del presidente e sono in molti a chiederne [10] le dimissioni. Numerose sono state le proteste, con i manifestanti che hanno tentato anche di assaltare il palazzo presidenziale.

Il FMI, in un rapporto rilasciato a Washington venerdì 25 marzo, avrebbe sottolineato come “il consolidamento fiscale necessario per portare il debito a livelli di sicurezza richiederebbe un aggiustamento eccessivo nei prossimi anni, indicando un chiaro problema di solvibilità”. Secondo i calcoli effettuati da Bloomberg, sulla base dei dati forniti dalla banca centrale, ammonterebbe a circa 4 miliardi il debito in valuta dello Sri Lanka estera per il 2022. L’intervento del FMI, tuttavia, non è da tutti visto di buon occhio. Il governatore della banca centrale Ajith Nivard Cabraal avrebbe infatti dichiarato che il Paese dovrà prepararsi a “gestire gli aspetti negativi” che porterà con sé l’inserimento in un programma del FMI.

[di Valeria Casolaro]