- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

M5S contro l’aumento delle spese militari, Governo a rischio crisi

Giuseppe Conte ha affermato ai microfoni de La Stampa che il Movimento 5 Stelle «non potrebbe assecondare un voto che individuasse come prioritario l’incremento delle spese militari a carico del nostro bilancio nazionale. In questo caso il Movimento non potrebbe fare altro che votare contro». Una posizione del genere potrebbe generare una spaccatura nella maggioranza e portare a una crisi di governo. Sulla questione, Conte ha aggiunto che «ognuno farà le sue scelte», scatenando l’immediata reazione dei partiti di maggioranza, tra cui il Pd che attraverso le parole del leader Enrico Letta ha rassicurato circa una soluzione futura.

La decisione di Giuseppe Conte arriva a pochi giorni dall’approvazione da parte della Camera di un ordine del giorno (O.d.G.) che impegna [1] il Governo ad avviare l’incremento delle spese per la Difesa verso il 2% del Prodotto lnterno Lordo (PIL). Lo stesso leader del M5S ha citato tale soglia, frutto di un accordo informale (non ratificato dalle Camere) in ambito NATO, definendola un «impegno non cancellabile», nonostante non costituisca un obbligo vincolante per il bilancio dello Stato. Tuttavia, Conte non è il solo a preoccuparsi di tale soglia, visto che secondo il Pd “il No all’aumento della spesa militare rischierebbe di trascinare l’Italia fuori dalla NATO” e lo stesso Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha definito le indicazioni come «un obiettivo promesso all’Alleanza», ribadendo la volontà di «creare una difesa europea» e quindi di adeguarsi alla soglia del 2%. In netta contrapposizione a tale direzione appare il leader del M5S, che se da un lato non ha rinnegato l’obiettivo tracciato dall’Alleanza, dall’altro ha affermato che «in un momento come quello attuale di caro-bollette, dopo due anni di pandemia, e con la recessione che si farà sentire sulla pelle di famiglie e imprese, non si capisce per quale motivo le priorità debbano essere le spese militari».

[Di Salvatore Toscano]