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In migliaia scendono fra le strade di Napoli per dire no alle mafie

Oggi 21 marzo si è tenuta a Napoli la 27^ Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, riconosciuta [1] ufficialmente dallo Stato italiano attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Dopo il raccoglimento accanto ai familiari delle vittime e la veglia interreligiosa di preghiera avvenuta ieri, decine di migliaia di persone hanno dato vita al corteo promosso da Libera e Avviso pubblico, a cui si sono aggiunti diversi enti e associazioni nazionali, tra cui CGIL e UIL. Oltre trecento sono stati i pullman giunti da tutto il Paese nel capoluogo partenopeo, piazza principale della manifestazione che si è svolta in contemporanea in diverse città italiane, da nord a sud.

Il corteo ha attraversato il centro della città, dirigendosi verso Piazza del Plebiscito. All’altezza di piazza Municipio, sede del Comune di Napoli, si sono uniti il sindaco Gaetano Manfredi, il presidente della Camera Roberto Fico e il leader del M5S Giuseppe Conte. Quando il corteo è giunto a destinazione sono stati letti i nomi di tutte le 1055 vittime innocenti di mafia: molti di questi sono stati impressi su dei cartelloni e tenuti alti durante la manifestazione, chiusa dall’intervento del presidente di Libera, don Luigi Ciotti.

Paolo Castaldi, vittima innocente di mafia a Pianura (Napoli)

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio ai manifestanti: «Memoria è impegno. Onorare chi ha pagato con la vita il diritto alla dignità di essere uomini, opponendosi alla disumanità delle mafie, alla violenza, alla sopraffazione contro la propria famiglia, contro la comunità in cui si vive. Memoria è richiamo contro l’indifferenza, per segnalare che la paura si sconfigge con la affermazione della legalità. Perché combattere le mafie significa adempiere alla promessa di libertà su cui si fonda la vita della Repubblica».

[Di Salvatore Toscano]