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Roma: 14 ambientalisti fermati e portati in Caserma

Sono stati portati di peso in Caserma e denunciati per manifestazione non autorizzata i 14 ambientalisti che ieri mattina hanno organizzato un sit-in di fronte alla sede del Ministero della Transizione Ecologica (MITE) per chiedere un incontro pubblico con il Ministro Cingolani. Tra di loro vi sono anche cinque persone che da ieri portano avanti uno sciopero della fame. Il Ministro ha però fatto sapere, tramite il proprio portavoce, che accetterà un incontro solo dopo le pubbliche scuse del gruppo per il blitz al MITE del 2 febbraio. La richiesta è stata rifiutata dagli attivisti in quanto di toni “paternalistici” e in quanto il gruppo ha già comunicato di assumersi piena responsabilità delle azioni intraprese, volte all’unico scopo di portare l’attenzione su di una problematica che richiede iniziative quantomai drastiche e urgenti.

Non si fermano le azioni di disobbedienza civile portate avanti dagli attivisti di Ultima Generazione, progetto interno al movimento ambientalista Extintion Rebellion. Nella mattinata dell’8 febbraio in 14 hanno organizzato un sit-in di fronte al Ministero della Transizione Ecologica (MITE) per chiedere un incontro al Ministro Cingolani: tra questi, cinque sono da ieri in sciopero della fame. “Ho deciso che il mio corpo sarà il termometro dell’inefficacia e dell’inadempienza delle politiche di contrasto alla crisi ecologica e climatica di questo ministero e del governo italiano” ha affermato Laura, una degli attivisti in sciopero della fame.

L’intento del gruppo è poter avviare una discussione pubblica [1] sulle modalità di gestione dell’emergenza climatica. Nella mattinata di ieri gli attivisti sono riusciti a ottenere un breve incontro con il Vice Capo di Gabinetto De Salvo, che ha riferito che Cingolani avrebbe accettato l’incontro solo dopo aver ricevuto delle pubbliche scuse per il blitz al MITE del 2 febbraio [2]. “E’ una risposta paternalistica, che evidenzia ancora una volta come il Ministro e le istituzioni non abbiano reale consapevolezza di quanto grave sia il problema” scrive il gruppo sui propri social.

Dopo l’incontro con De Salvo, le 14 persone presenti al sit-in sono state portate via di peso dai Carabinieri e condotte in Caserma, dove sono state tutte denunciate per manifestazione non autorizzata. Azione che non ha intimidito la determinazione del gruppo: questa mattina, infatti, gli attivisti hanno organizzato un nuovo sit-in di fronte al MITE, decisi a non arrendersi.

Le Forze dell’Ordine presidiano l’ingresso del MITE durante il nuovo sit-in – Foto di Ultima Generazione

“Con i nostri corpi continueremo a ricordare che abbiamo bisogno di fatti e non di parole” afferma Laura con fermezza e invitando la popolazione a prendere parte alla protesta, per dare maggior risonanza alle rivendicazioni. Anche questa mattina, nonostante la protesta abbia mostrato di avere toni pacifici e non violenti, le Forze dell’Ordine hanno cercato di fermare gli ambientalisti e presidiato l’ingresso del MITE. Solamente i cinque attivisti in sciopero della fame e altre due persone sono infatti riuscite a raggiungere il Ministero, gli altri sono stati bloccati e identificati lungo la strada.

Da parte sua, Cingolani sembra riluttante a concedere qualsiasi tipo di confronto, nonostante le ripetute petizioni, raccolte firme e richieste avanzate dal gruppo. Resta da vedere quanto a lungo potrà ancora ignorare l’appello degli ambientalisti.

[di Valeria Casolaro]