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Alberta: eliminato il pass vaccinale, prima vittoria dei camionisti canadesi

«È tempo di passare a un approccio equilibrato in cui siamo in grado di convivere con il Covid-19 e tornare alla normalità»: sono queste le parole pronunciate da Jason Kenney, premier della provincia di Alberta, in Canada, che nella giornata di ieri ha annunciato [1] un piano per la progressiva abolizione delle misure restrittive anti Covid. Per alcune di esse, però, è stata prevista l’immediata cessazione: il premier infatti ha fatto sapere che a partire dalla mezzanotte della giornata di oggi sarebbe cessata l’operatività del “Restrictions Exemption Program”, il quale ha ad oggetto il pass vaccinale contro cui da giorni protestano i camionisti canadesi.

L’annuncio del primo ministro infatti fa seguito alle proteste [2] in tutto il Canada da parte dei camionisti riuniti nel movimento “Freedom Convoy”, che chiede l’abolizione di ogni restrizione legata al Covid. Il governo centrale guidato da Justin Trudeau sembra intenzionato però ad estendere l’obbligo di vaccinazione a tutti i camionisti che si muovono tra le province canadesi, non limitandosi a prevederlo solo per quelli che si muovono tra il Canada e gli Stati Uniti. Una possibilità che il premier della provincia di Alberta assolutamente non condivide, dato che recentemente ha fatto sapere [3] che contro di essa «Alberta si batterà anche in tribunale, se necessario».

Ha idee del tutto differenti Jason Kenney dunque, che come anticipato ha annunciato un vero e proprio piano volto a eliminare gradualmente tutte le restrizioni legate all’emergenza sanitaria. Esso si divide precisamente in tre fasi [4]: la prima prevede principalmente la rimozione del Restrictions Exemption Program sopracitata e, dal 13 febbraio, dell’obbligo di indossare le mascherine per tutti i bambini e i giovani nelle scuole. Se poi i tassi di ospedalizzazione continueranno a diminuire ci sarà la seconda fase, con l’eliminazione dal primo marzo di gran parte delle misure, quali le limitazioni relative agli assembramenti sociali ed il lavoro da casa obbligatorio. Infine, sempre se i tassi di ospedalizzazione continueranno a decrescere si arriverà alla terza fase, la cui data di inizio verrà successivamente individuata, con cui verranno rimosse le poche altre misure legate al Covid.

[di Raffaele De Luca]