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Irruzione delle forze dell’ordine in casa degli attivisti di Extinction Rebellion

Oggi 4 febbraio alle ore 12:00 a Roma, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione, senza un regolare mandato, in un appartamento situato in via Cattaneo dove erano presenti ragazzi che avevano partecipato alla campagna “Ultima Generazione – Assemblea Cittadina Ora” organizzata dal gruppo ecologista Ultima Generazione [1], parte di Extinction Rebellion.
Giornalisti locali presenti sul posto, hanno riferito che i ragazzi, tra cui alcuni minorenni, sono stati trattenuti diverse ore senza potere comunicare, nonostante all’interno dell’appartamento non fossero state rinvenute ne armi, ne sostanze proibite e i ragazzi non avessero opposto resistenza. Le forze dell’ordine hanno in seguito riferito ai giornalisti che l’operazione era legata al rispetto delle norme Covid negli appartamenti in affitto tramite AirBnB. Nonostante, a quanto riferito, nessun altro appartamento dello stabile sia stato perquisito, ad eccezione di quello dove si trovavano gli attivisti di Extinction Rebellion.

Dopo alcune ore, le forze dell’ordine hanno poi deciso di portare i ragazzi (5 tra cui una minorenne) in questura. Tra questi, uno è stato portato fuori dallo stabile in manette. Nei giorni scorsi in seguito alle azioni da parte del gruppo alla sede del ministero alla Transizione Ecologica (MiTe), alcuni attivisti erano stati trattenuti in questura per diverse ore, mentre altri erano stati “accompagnati” alla stazione Termini ed “invitati” a lasciare la città’. Durante l’azione i militanti del gruppo Ultima Generazione si erano limitati a danneggiare la facciata del ministero con della vernice. Nonostante questo il ministro Cingolani, aveva dichiarato [2] che l’azione alla sede del MiTe fosse da considerarsi come “un attacco e non come attivismo”.

Gli obiettivi della campagna portata avanti dai membri dal gruppo di Extinction Rebellion sono due: in primis, sensibilizzare i cittadini sulle problematiche legate ai cambiamenti climatici tramite l’organizzazione di un’Assemblea Cittadina nazionale con il potere di deliberare su queste tematiche. Il secondo punto invece, è ottenere un incontro pubblico con i vertici del governo, incluso il premier Mario Draghi, per confrontarsi e cercare soluzioni alla crisi climatica globale. Gli attivisti hanno inoltre comunicate che fino a che tali richieste non verranno considerati il gruppo continuerà con le azioni, non violente, di disobbedienza civile.