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Il Belgio ha stabilito il diritto alla disconnessione

Dal primo febbraio 2022 in Belgio tutti i dipendenti pubblici federali non sono – più – tenuti ad essere continuamente “connessi”. Questo è quanto emerge dalla modifica [1] del Regio Decreto 2 dicembre 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale belga lunedì 3 gennaio 2022 e in vigore dal 1 febbraio. Fuori dall’orario di lavoro, i funzionari hanno il diritto [2] di non essere reperibili, così da potere liberare la mente. Non è un mistero quanto “disconnettersi” da obblighi e doveri, tanto mentalmente quanto fisicamente, sia importante per combattere lo stress e di conseguenza essere molto più produttivi e concentrati quando è il momento di immergersi nel lavoro. È il principio su cui si regge la nuova disposizione legislativa belga e, stando al Regio Decreto 2 dicembre 2021 [3], i funzionari potranno essere contattati al di fuori del normale orario di lavoro solo per motivi eccezionali o gravi imprevisti da risolvere immediatamente. Era dal 2017 che in Belgio si sentiva parlare della pericolosità dell’uso sempre crescente degli strumenti digitali al di fuori dell’orario di lavoro. Così nel 2018 c’era stata la legge relativa al rafforzamento della crescita economica e della coesione sociale, con una sezione contenente disposizioni relative alla consultazione in materia di disconnessione e uso di mezzi di comunicazione digitali, a immagine della già esistente legge francese El Khomri (2016), la quale prevede il diritto alla disconnessione.

Quindi grazie all’articolo 7bis comma 1, anche i lavoratori belga sono ora più tutelati, perché non avranno conseguenza alcuna nel momento in cui non rispondono fuori dall’orario lavorativo. L’applicazione dell’articolo 7bis comma 1 prevede anche l’obbligo di consulenza sulla disconnessione nell’ambito di una politica integrata delle risorse umane: gli amministratori delegati dovranno organizzare una volta l’anno una consultazione sul distacco dal lavoro e sull’uso dei mezzi di comunicazione digitale. La ministra della pubblica amministrazione, Petra De Sutter, ha sottolineato quanto la legge sia utile per un approccio mentale diverso al lavoro. Le persone si sentono infatti spesso obbligate ad essere impeccabili, disponibili, reperibili, anche nelle ore in cui non sono effettivamente retribuite. Problema in crescita, specialmente dopo il periodo pandemico, visto il boom del “lavoro agile”.

Tra smart working e ausili elettronici vari, in Belgio si è arrivati a comprendere quanto i periodi di riposo siano ormai quasi inesistenti. Così come le ferie e i giorni festivi sono ormai spesso segnati da qualche impegno lavorativo imprevisto. Al fine di preservare l’equilibrio tra vita professionale e vita privata, il Belgio ha quindi fatto un importante passo avanti che per ora riguarda 65mila dipendenti pubblici, anche se il Governo sembra avere l’intenzione di estendere il nuovo diritto anche alle aziende private. Valutazione che già spaventa gli imprenditori, pronti a opporsi e in procinto di mobilitarsi purché tale manovra non venga effettuata.

[di Francesca Naima]