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Trasporto di animali vivi: il Parlamento UE vota una normativa deludente

Il Parlamento europeo ha recentemente adottato [1], con 557 voti favorevoli, 55 contrari e 78 astenuti, una risoluzione non legislativa atta a migliorare le condizioni degli animali trasportati vivi: il contenuto della stessa, però, ha ricevuto ampie critiche da parte di diverse associazioni animaliste, le quali ritengono che con tale voto gli eurodeputati non si siano realmente mossi in direzione di una effettiva tutela del benessere animale. Certo, nel testo gli eurodeputati chiedono provvedimenti volti a proteggere gli animali, quali norme che limitino la durata del viaggio per quelli che vanno al macello o che favoriscano il trasporto di carcasse e carne anziché di animali vivi, tuttavia secondo gli animalisti si tratta di misure che non tutelano gli animali a 360 gradi.

Per capire il motivo di tale accusa bisogna però innanzitutto contestualizzare la votazione andando a ritroso nel tempo. In tal senso, bisogna ricordare che il testo adottato dal Parlamento è frutto di un’inchiesta di quest’ultimo, avviata nel giugno 2020 per indagare sulle presunte violazioni del regolamento dell’UE sul trasporto degli animali e portata avanti dalla Commissione d’inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto (ANIT). Essa ha realizzato un report [2] e relative raccomandazioni [3], che sono state fornite in quanto le norme dell’UE sul trasporto di animali sono state ritenute «obsolete, fuorvianti e scarsamente applicate». Tuttavia, come denunciato [4] ad esempio dall’associazione Essere Animali, tali raccomandazioni «non propongono nessuna soluzione ad alcune problematiche urgenti evidenziate nel report, e per molte di esse si limitano a suggerire dei miglioramenti insufficienti invece di chiedere con fermezza urgente un cambiamento concreto».

È all’interno di tale contesto, dunque, che si inserisce la critica al recente voto del Parlamento, dato che queste raccomandazioni sono state «adottate così come presentate nel testo approvato lo scorso dicembre, senza intervenire sulle criticità e migliorare i contenuti proposti» e non solo, in quanto su alcuni punti «si sono fatti persino dei passi indietro». In tal senso, ricorda Essere Animali, gli europarlamentari hanno respinto una serie di emendamenti migliorativi, come ad esempio la richiesta di vietare il trasporto di animali in stato di gravidanza avanzato (inteso come +40% della gestazione) e l’invito a formulare una definizione di “durata del viaggio” che si riferisca all’intero periodo di movimento, incluso il tempo di carico e scarico degli animali, cosa che fa sì che anche il limite di 8 ore previsto dalle raccomandazioni – solo per il trasporto su strada di animali destinati al macello – risulti indebolito.

Sono questi dunque alcuni dei motivi per cui Essere Animali – così come altre organizzazioni animaliste [5] – ritiene che sia stato indebolito un testo già pieno di lacune. «Il Parlamento europeo ha perso un’occasione importante per rafforzare e migliorare le raccomandazioni della Commissione ANIT e mettere il benessere degli animali al centro della revisione della normativa sul trasporto», afferma in tal senso Essere Animali, sottolineando che adesso la speranza è che nel processo di revisione del regolamento sui trasporti le istituzioni europee, in particolare la Commissione Europea, superino i limiti delle raccomandazioni votate in Parlamento. A tal proposito, infatti, bisogna ricordare che la Commissione dovrà rivedere il regolamento sui trasporti [6] e lo farà con una nuova proposta legislativa, attesa nell’autunno del 2023. Ad ogni modo però, come sottolineato dall’organizzazione Animal Equality, ciò che al momento appare chiaro è che il Parlamento abbia consegnato nelle mani della Commissione un voto che va in direzione opposta a quella di una reale tutela del benessere animale.

[di Raffaele De Luca]