- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

Dal carrello al cervello

Se è vero che potranno controllare quello che c’è nel carrello del supermercato, allora si concretizzerà un vecchio incubo complottista: quello di togliere i codici a barre dalle merci in frigo perché dall’alto dei cieli il satellite verificherà, controllerà, sanzionerà. Ma ancora ci fanno ancora la grazia di tenere cassieri e cassiere quando sarebbe semplice raccogliere e calcolare tutti i codici a barre contenuti nel carrello.

Il problema è un altro. C’è una categoria di persone che non può acquistare quello che desidera, ma soltanto beni di prima necessità, quasi una tessera annonaria dei tempi bellici.

Stiamo, anzi stanno per eleggere presidente della Repubblica, se le cose stanno così, un profanatore delle minime libertà, a cominciare da quelle della privacy, tutelata dal nostro ordinamento.

Allora è finito il libero mercato, fondamentale per la nostra economia, come diceva Luigi Einaudi, futuro presidente della Repubblica, iniziando il suo corso di Economia politica nel 1944, quando celebrava i mercati rionali, le loro voci, le varie offerte delle merci, la libertà di circolazione delle persone. Mentre sto scrivendo provo un senso di rimpianto ma anche di nausea.

[di Gian Paolo Caprettini – semiologo, critico televisivo, accademico]