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NO

‘No’ è il contrario di ‘Sì’ soltanto se ti fanno una domanda. Ma se non ti chiedono qualcosa, se non ricevi richieste, il NO è semplicemente non accettare, non approvare, il NO è non dire sì. Per il sì invece basta non far niente, basta accettare il naturale seguito degli eventi.

NO è non mangiare davanti alla tavola apparecchiata se non ti senti desiderato, NO è continuare a fare quello che hai sempre fatto, se sai che non hai danneggiato nessuno, NO è non cercare premi se hai compiuto il tuo dovere, NO è rifiutare medaglie se hai capito che vogliono annoverarti da qualche parte, NO è persistere nel non replicare, no comment, NO è rispondere a chi ti ordina anche se tu non hai una divisa, NO è decidere tu quando devi scegliere, non sentirti costretto a farlo. Non puoi dire di no al tempo che passa ma puoi dire di no a qualsiasi altra cosa, per rispettare te stesso, il tuo sesto senso, per non farti del male se non l’hai deciso tu.

Ma NO è soprattutto non danneggiare i deboli, NO è non sfruttare l’ignoranza, NO è non prevaricare, non volerti imporre soltanto perché puoi farlo. NO è dare aiuto a chi è in difficoltà anche se non te lo chiede. NO è la preghiera che rivolgiamo al Cielo perché non permetta certe cose. NO è l’ultima frontiera per credere nella libertà, per ammettere che essa sia ancora possibile, se non per noi almeno per altri.

Anche oggi è il tempo del NO. Ma decidi tu a che cosa.

[di Gian Paolo Caprettini – semiologo, critico televisivo, accademico]