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Davvero in Germania crollano i contagi grazie al lockdown per i non vaccinati?

Tutti i giornali mainstream in questi giorni si sono rifatti alla tesi secondo cui il «lockdown per i non vaccinati» in Germania avrebbe fatto crollare i contagi: Fanpage [1], la Repubblica [2] ed il Corriere della Sera [3] sono solo alcuni dei quotidiani che hanno dato tale notizia scrivendo titoli ingannevoli e fuorvianti. Quella riportata dalle più note testate italiane, infatti, è una totale fake news: in tal senso, da una parte in Germania non vi è un reale lockdown per i non vaccinati, essendovi delle restrizioni per questi ultimi ma non una quarantena vera e propria mentre dall’altra, stando ai fatti, non si può con certezza affermare che il «lockdown» abbia provocato una diminuzione dei casi di Covid-19.

Venendo al primo punto, dunque, non solo bisogna specificare che il «lockdown dei non vaccinati» in Germania non esista, ma anche che le restrizioni in vigore nel Paese per questi ultimi siano comparabili – se non addirittura inferiori – a quelle attualmente presenti in Italia, dove come è noto il Super Green Pass preclude diverse attività a chi sceglie di non sottoporsi al vaccino anti Covid. In Germania, infatti, la normativa federale prevede [4] delle misure restrittive per il contenimento dei contagi con alcune facilitazioni per le persone vaccinate o guarite dal Covid, il che non è di certo sinonimo di «lockdown». Precisamente, l’accesso a determinate attività, come gli eventi culturali, nonché ai locali al chiuso, negozi, servizi alla persona, strutture ricettive, palestre e piscine è regolato dai Land (Stati federati della Germania) in base alla specifica situazione epidemiologica presente.

Questi ultimi potranno applicare la cosiddetta regola del 3G consentendo l’accesso alle persone vaccinate, guarite o risultate negative al test o la cosiddetta regola del 2G, riservando lo stesso esclusivamente alle persone vaccinate o guarite. Si tratta dunque sostanzialmente di regole riconducibili al Green Pass ed al Super Green Pass nostrani, con la differenza che quest’ultimo è imposto in tutto il territorio italiano. Va però ricordato che nei territori tedeschi può anche essere introdotta la cosiddetta regola del 2G plus – che prevede le restrizioni tipiche della regola delle 2G nonché l’obbligo di presentare un test negativo e di indossare la mascherina – oppure la regola del 3G plus – che riserva l’accesso ai vaccinati, ai guariti o alle persone risultate negative al tampone molecolare – ma solo nelle zone in cui il tasso di ospedalizzazione supera la soglia critica. Ad ogni modo comunque non si può parlare di «lockdown dei non vaccinati», soprattutto tenendo conto del fatto che alle restrizioni per questi ultimi ne sono recentemente state aggiunte altre [5] per tutti: sia per i vaccinati e che per i non vaccinati, infatti, il governo tedesco ha ad esempio imposto il limite massimo di 10 persone per gli eventi privati e la chiusura di club e discoteche.

Per ciò che concerne il secondo punto invece, ovverosia il fatto che il «lockdown dei non vaccinati» avrebbe provocato una diminuzione dei casi in Germania, basterà ricordare che anche in altri Paesi limitrofi la curva epidemica risulta essere simile a quella tedesca. Certo, tra questi c’è l’Austria, dove nell’ultimo periodo è stato adottato dapprima un lockdown generalizzato e successivamente uno riservato ai non vaccinati tuttora in corso [6] e dove la curva epidemiologica in questo mese è nettamente calata, ma vi sono ad esempio anche Polonia [7] e Repubblica Ceca [8], dove sono presenti restrizioni (talvolta anche riservate ai non vaccinati) ma dove di certo non vi è alcun lockdown. Eppure, anche in Polonia ed in Repubblica Ceca vi è un andamento discendente della curva, con il picco dei contagi registratosi nel medesimo periodo di quello relativo alla Germania, ossia ad inizio dicembre.

Tutto questo quindi induce a pensare che la diminuzione dei casi in Germania potrebbe essere legata all’area geografica in cui essa si trova: la situazione attualmente sta infatti migliorando in gran parte dei Paesi del Nord Europa, mentre peggiora in quelli del Sud Europa. Tra questi ad esempio vi è l’Italia – dove nonostante ad inizio dicembre sia stato introdotto [9] il Super Green Pass la curva epidemica [10] è in crescita da più di due mesi – e la Spagna, dove nelle ultime settimane i contagi [11] sono cresciuti esponenzialmente arrivando ieri a registrare più di 214.000 nuovi casi in un giorno.

[di Raffaele De Luca]