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Il Parlamento discute l’estensione del Green Pass, ma in aula non c’è nessuno

Nella giornata di ieri si è tenuta nell’Aula della Camera la discussione generale sulla conversione in legge del decreto-legge [1] sull’estensione del Green Pass nei luoghi di lavoro, ma il numero di deputati presenti è stato davvero esiguo. Come si può facilmente verificare guardando la diretta [2] della seduta, infatti, le sedie dell’Aula erano quasi tutte vuote ed a prendere la parola sono stati circa 10 deputati. A tal proposito, la scarsa partecipazione alla discussione è stata sottolineata anche da Nomfup – un blog il cui fondatore è il deputato del Partito Democratico Filippo Sensi (che ha preso parte alla discussione) – il quale ha commentato la situazione in diretta tramite un tweet [3] in cui ha parlato di 6 deputati presenti.

Ad ogni modo, la scarsa attenzione dei deputati alla questione non sorprende, ed è probabilmente anche sintomo del fatto che il Parlamento è stato sostanzialmente esautorato per ciò che concerne la discussione riguardante il Green Pass. Basterà ricordare che negli scorsi giorni è stata posta su tale decreto-legge la questione di fiducia al Senato, che ha confermato la stessa, ed oggi – giorno successivo alla discussione sopracitata – è stata posta la fiducia nell’Aula della Camera. Ad annunciarlo all’Assemblea di Montecitorio, secondo quanto riportato [4] dall’agenzia di stampa Ansa, è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

Tutto ciò però fa emergere non pochi dubbi sulla democraticità dei processi in corso, dato che l’aver posto la questione di fiducia sia al Senato che alla Camera è sinonimo del fatto che il decreto – che disciplina la normativa più restrittiva d’Europa [5] in materia di Green Pass – sarà convertito in legge senza che alcun ramo del Parlamento abbia potuto dibatterne ed emendare i contenuti.

[di Raffaele De Luca]