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I lavoratori Amazon lanciano lo sciopero in occasione del Black Friday

I corrieri dipendenti delle aziende associate ad Assoespressi (Associazione Nazionale Corrieri Espressi) che effettuano le consegne in Italia per conto di Amazon, sciopereranno a livello nazionale venerdì 26 novembre in occasione del cosiddetto Black Friday, ossia il giorno in cui le grandi catene commerciali offrono promozioni e sconti sui propri articoli. Ad annunciare la protesta è stato il segretario nazionale della Filt Cgil Michele De Rose che, in occasione della prima assemblea nazionale unitaria di quadri e delegati del settore delle consegne delle merci in appalto Amazon, ha dichiarato [1]: «L’assemblea, molto partecipata, ha dato pieno mandato a Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a proclamare lo sciopero».

Alla base dello stesso – che coinvolgerà circa 12mila lavoratori a cui vanno aggiunti 3-4mila stagionali chiamati per soddisfare il picco di domanda delle festività – vi è innanzitutto la «richiesta di abbassare carichi e ritmi di lavoro divenuti insostenibili e di ridurre l’orario lavorativo settimanale dei driver». La mole di lavoro può infatti arrivare a prevedere la consegna di 200 pacchi al giorno, con 130-140 stop da effettuare in 8-9 ore in base ad un algoritmo che si aggiorna costantemente tracciando il viaggio più veloce in base al traffico presente e non consentendo alcuna pausa. L’orario settimanale di lavoro, invece, arriva ad essere di 44 ore.

Inoltre, si chiede anche di «dare continuità occupazionale a tutto il personale in occasione dei cambi di appalto e di contratto, ridurre la responsabilità sui driver in casi di danni e franchigie e aumentare il valore economico della trasferta, introdurre il premio di risultato e garantire la normativa sulla privacy, la gestione dei dati ed il controllo a distanza, escludendo ogni ripercussione di carattere disciplinare».

Detto ciò, Amazon ha risposto alle accuse dei lavoratori tramite una nota, con la quale ha comunicato [2] che «nel caso si riscontri che un fornitore non stia rispettando le aspettative dell’azienda e stia violando le normative vigenti vengono adottati i rimedi contrattualmente previsti, inclusa l’interruzione del rapporto contrattuale». In tal senso, il colosso americano ha aggiunto che in questi casi la volontà è quella di far sì che i corrieri del fornitore in questione «possano comunque continuare il loro lavoro attraverso il fornitore subentrante».

[di Raffaele De Luca]