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Milano: perquisizioni contro i No green pass, il questore: “ora cambia il film”

All’alba di oggi sono iniziate perquisizioni nei confronti di manifestanti contro il green pass a Milano, condotte dai carabinieri del Nucleo Informativo del Comando Provinciale. Secondo quanto trapela sulla stampa locale le persone sottoposte alla misura sarebbero quattro, indagate per “violenza privata aggravata” per aver messo in atto “atteggiamenti prevaricatori” nei confronti di alcuni giornalisti, nel corso delle manifestazioni del 30 ottobre e del 6 novembre, tanto da “impedire l’esercizio del diritto/dovere di cronaca”. I decreti di perquisizioni sono stati emessi nientemeno che dalla Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano.

Ricapitoliamo affinché siano chiari i dati di base della notizia, di modo da comprendere l’enormità del quadro: degli atteggiamenti “prevaricatori” (quindi non fisicamente violenti, ma semplicemente minacciosi), vengono interpretati come “violenza”, neppure di stampo ordinario ma addirittura di sospetta matrice “terroristica” vista la sezione incaricatasi dell’indagine. Se i dati salienti che emergono dai media si riveleranno esatti (e non vi è ragione di dubitarne visto che usualmente i cronisti della stampa locale scrivono questi articoli basandosi direttamente su fonti e dispacci dati loro dalla Procura), la disparità e l’enormità dell’accusa appaiono evidenti.

D’altronde che il clima verso le manifestazioni contro il green pass anche nel capoluogo lombardo non sia dei migliori si è capito anche dalle parole rilasciate pochi giorni fa dal questore di Milano Giuseppe Petronzi, che in una intervista [1] rilasciata a La Repubblica ha affermato che da sabato prossimo alle manifestazioni si assisterà a «un film diverso da quello visto fino ad ora», sottolineando che il clima in città sta cambiando e che il suo compito è quello di tutelare anche le esigenze di quella parte di città che mostra «insofferenza diffusa» verso i disagi creati dalle manifestazioni.