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L’assicurazione andrà pagata anche se non si usa l’auto: ce lo chiede l’Europa

I proprietari di un veicolo, come un’auto o una moto, dovranno pagare l’assicurazione anche se esso è fermo e non viene utilizzato: in pratica, chi tiene la vettura nel proprio cortile, garage o comunque in un terreno privato sarà tenuto a pagare la polizza. A stabilirlo è la nuova direttiva [1] approvata dal Parlamento Europeo, che andrà a modificare la direttiva 2009/103 [2] dell’Ue in materia di responsabilità civile e servirà a «proteggere maggiormente le vittime di incidenti stradali». Proprio con tale intento, non sarà consentito neanche sospendere una Rc auto nel momento in cui non si dovesse usufruire del veicolo.

Sono davvero poche le vetture che non dovranno sottostare a queste nuove regole: ad essere esenti dagli obblighi sono infatti i mezzi incapaci di circolare, dunque privi di ruote, motore o parti essenziali, nonché i veicoli che sono stati regolarmente ritirati dalla circolazione. Inoltre, tali norme non si applicheranno ai «veicoli con una velocità inferiore ai 14 km/h (come i trattori da giardino e i monopattini per la mobilità cittadina), alle biciclette elettriche ed ai veicoli destinati esclusivamente agli sport motoristici». Tuttavia, in Italia l’assicurazione potrebbe divenire obbligatoria anche per alcuni dei mezzi appena citati: è infatti recentemente iniziata in Parlamento la revisione degli emendamenti al nuovo testo per il Codice stradale e tra le proposte c’è, ad esempio, quella di regolamentare i monopattini e le biciclette a noleggio.

Detto ciò, la nuova direttiva europea si pone sulla scia di una recente sentenza [3] della Corte di Giustizia Ue, la quale ha appunto concluso che «un veicolo immatricolato e quindi non ufficialmente ritirato dall’uso ed idoneo alla guida, non cessa di essere soggetto all’obbligo assicurativo per il solo motivo che il suo proprietario non intende più guidarlo e lo immobilizza su un terreno privato».

Ad ogni modo, bisogna ricordare che tale direttiva non entrerà subito in vigore: dovrà passare per l’adozione formale da parte del Consiglio Ue e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Dopodiché, gli Stati membri avranno a disposizione 24 mesi di tempo per recepire le nuove norme: solo una volta fatto ciò gli italiani in possesso dei veicoli sopracitati dovranno dunque sottostare alle nuove regole, totalmente differenti da quelle attualmente presenti nel nostro paese. Infatti, al momento in Italia non vi è l’obbligo di copertura assicurativa in aree private, è possibile sospendere la polizza in caso di inutilizzo ed in caso di incidente i danni subiti dalla vittima vengono pagati direttamente dal proprietario.

[di Raffaele De Luca]