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La Francia verso una legge storica e completa sul benessere animale

Una svolta storica per il benessere animale arriva dalla Francia, dove il 21 ottobre l’Assemblea nazionale e il Senato hanno licenziato [1]un testo di legge destinato a porsi all’avanguardia europea sul tema. Nello specifico, le novità – che non saranno introdotte contemporaneamente ma in maniera graduale – andranno a costituire un percorso ricco di tappe fondamentali per limitare il continuo uso e abuso umano del mondo animale: Stop alla vendita di cuccioli (divieto di vendita di cuccioli di cani e gatti nei negozi di animali, oltre a quello di esporre animali in vetrina a partire dal 2024); divieto di allevare visoni e altri animali non domestici per la loro pelliccia (da subito); fine degli addestramenti di orsi e lupi (entro il 2023); divieto di detenzione dei cetacei (entro il 2025). Si prevede inoltre un percorso per bandire del tutto la presenza di animali nei circo entro 7 anni.

Il testo segna un grande passo avanti per la tutela degli animali, con l’obiettivo di lottare contro il maltrattamento degli animali domestici e degli animali selvatici seguendo delle linee guida fondamentali, che partono dal miglioramento delle condizioni di mantenimento degli animali domestici ed equidi fino al rafforzamento delle sanzioni nella lotta contro gli abusi sugli animali domestici. In questo senso verranno rafforzate da subito le sanzioni per chi commette atti di crudeltà verso un animale e verrà introdotto il reato per la realizzazione e la condivisione di filmati zoopornografici. Un corpus di norme che, nel complesso, le associazioni animaliste hanno definito di portata storica [2].

Provvedimenti ambiziosi e concreti, che potranno diventare realtà se la legge verrà definitivamente ratificata. Per farlo, le due Camere (l’Assemblea nazionale e a seguire il Senato) dovranno approvare la legge senza modifiche. La direzione adottata sembra – per il momento – positiva: il disegno di legge volto a rafforzare la lotta contro gli abusi sugli animali (legge 3661 [3]) era stato presentato per la prima volta all’Assemblea nazionale il 14 dicembre 2021 e il giorno stesso il Governo aveva avviato la procedura accelerata su tale testo. Da lì, sono stati fatti passi avanti [4] fino alla ratifica di un testo comune tra Assemblea Nazionale e Senato, atto che lascia presagire una approvazione rapida e condivisa.

[di Francesca Naima]