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Il Coordinamento 15/10 ribadisce al governo: la lotta contro il green pass continua

«L’abrogazione del green pass e dell’obbligo vaccinale (attualmente previsto solo
per i sanitari), l’impegno ad astenersi da ogni forma di violenza nei confronti dei pacifici manifestanti e le formali scuse del Governo alla città di Trieste ed a tutti i manifestanti per i fatti del 18 ottobre [1]»: sono queste le richieste presentate da Stefano Puzzer, per conto del Coordinamento 15 ottobre, nel corso dell’incontro tenutosi questa mattina a Trieste con il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. Lo si apprende da un comunicato [2] rilasciato dal Coordinamento, all’interno del quale si legge che il ministro «si è impegnato a riferire tutte le istanze del Coordinamento nel corso del prossimo Consiglio dei Ministri che si terrà martedì 26 ottobre» ed ha inoltre «ringraziato Puzzer per il senso di responsabilità dimostrato con la decisione di annullare [3] per questioni di sicurezza le manifestazioni previste per il 22 e 23 ottobre a Trieste». A Patuanelli, però, è stato anche comunicato che le manifestazioni proseguiranno pacificamente sia a Trieste che in tutta Italia finché il governo non accoglierà le richieste avanzate.

Quest’ultimo è un punto su cui si è poi soffermato nuovamente Stefano Puzzer, che in seguito all’incontro è intervenuto nella centrale Piazza Unità d’Italia ed ha dichiarato: «Dobbiamo manifestare ancora di più, ma sempre in maniera non violenta. Nel frattempo aspetteremo che ci arrivi la risposta dal governo e dopodiché se l’esecutivo ci snobberà di nuovo, ci troveremo in piazza martedì e decideremo il da farsi. Ne parleremo tutti insieme perché è il popolo a decidere, e se il popolo riterrà di essere in una dittatura allora dovremo fare in modo di ottenere di nuovo la nostra democrazia».

Puzzer inoltre ha specificato che le richieste sono state fatte poiché «la Costituzione italiana deve essere rispettata alla lettera» e che, ad esempio, «al suo interno c’è scritto che il popolo italiano ha il diritto di manifestare per qualsiasi cosa ritenga giusta ed a norma di legge, motivo per cui per cui è stato chiesto che non avvenga mai più in nessuna piazza italiana quello che è avvenuto lunedì a Trieste». «Abbiamo specificato al ministro che le istanze non sono solo dei triestini, ma sono di tutto il popolo italiano», ha infine concluso il portavoce del Coordinamento.

[di Raffaele De Luca]