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Il sonno del profeta

Che cosa c’entra il filosofo Epimenide di Creta, vissuto duemilaseicento anni fa, con i nostri fatti del 2021? Una testimonianza antica (vedi G. Colli, La sapienza greca, Adelphi 1992, vol. II, p. 67) ricorda che egli aveva una grande potenza divinatoria derivante dai suoi sogni profetici.

Un tempo era riuscito a salvare Atene che era tormentata, notate bene, dalla pestilenza e dalla discordia. E come? Caduto in uno dei suoi lunghissimi sonni (Epimenide soffriva di narcolessia), il filosofo profeta si era imbattuto in Aletheia e in Dike, cioè nelle dèe della Verità e della Giustizia che gli avevano dato un preciso responso. Quindi aveva consigliato agli Ateniesi, come medicina contro il contagio e come rimedio contro il disaccordo sociale, di praticarle tutte e due. Si ricorda poi che Epimenide volle come unica ricompensa un ramoscello d’ulivo.

[di Gian Paolo Caprettini – semiologo, critico televisivo, accademico]