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Professori universitari contro il green pass: superate le mille firme

Sono oltre mille, per la precisione 1.025, i professori universitari che hanno firmato l’appello contro il passaporto sanitario. La lista aggiornata [1], di quelli che spesso sui media vengono fatti passare come pochi intellettuali controcorrente, mostra invece un movimento di idee che coinvolge ben più che una sparuta minoranza. La petizione era stata lanciata un mese fa [2] e rifiuta il green pass in quanto strumento che «suddivide la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione)».

Nel comunicato che commenta il superamento della soglia delle mille firme, redatto dal responsabile comunicazione del gruppo, il professor Lorenzo Maria Pacini, si legge [3]: «Noi crediamo nell’Accademia come luogo di civiltà, integrazione, cultura e cittadinanza attiva e continueremo a far sentire la sua voce contro l’inaccettabile strumento ideologico del Green Pass, che non ha alcun fondamento scientifico mentre, al contrario, esso è moralmente e socialmente dannoso, tanto più ora che viene esteso a nuove categorie di cittadini. Nelle università stiamo vivendo discriminazioni, tensione emotiva, disagio e divisioni che mai avremmo voluto vedere. L’applicazione politica del Green Pass, uno strumento vessatorio, è contraria ai principi stessi della scienza e della conoscenza, principi che le nostre istituzioni dovrebbero promuovere e difendere invece che mortificare, nonché in opposizione alle libertà e ai diritti fondamentali della persona, sanciti nella Costituzione italiana e nei Trattati e Carte di valore internazionale».